Si tratta di una storia che farebbe venire rabbia a chiunque, avvenuta al cimitero di Orangetown. I figli di una donna defunta hanno colto in flagrante un uomo sulla tomba della loro madre e stenterete davvero a credere che cosa ci faceva lì perché quanto accaduto è, a dir poco, sconvolgente.
Michael Murphy, figlio della defunta, ha dichiarato: “Un uomo della contea di Bergen, nel New Jersey, ha lasciato sacchi di cacca e ha urinato sulla lapide di mia madre quasi ogni mattina, come fosse una normale routine, assistito anche da sua moglie”. Un’accusa pesantissima, ma chi è quest’uomo che è accusato di aver lasciato escrementi sparsi ovunque sulla tomba della povera scomparsa?
Dato che all’orrore non c’è mai fine, ad incastrarlo sono state le immagini che hanno ripreso bene il suo volto. Si tratta dell’ex marito della defunta, con cui era convolato a nozze negli anni Settanta, per poi divorziare. Una decisione presa da lei, che lui non è mai riuscito a mandar giù, tanto da aver maturato un modo a dir poco ignobile per vendicarsi.
Sono stati gli stessi figli della donna, nati dal secondo matrimonio, dopo aver piazzato delle videocamere nei paraggi del luogo in cui la loro adorata madre è sepolta, ad incastrarlo. Tutte le mattine, alle 6:15, si presentava a urinare e defecare sulla tomba. L’agghiacciante storia è stata riportata sul Daily Mail, in cui ci sono tutte le dichiarazioni dei figli della poveretta.
Queste le parole di un figlio della defunta: “Stavo tremando mentre mi nascondevo e lo guardavo. Mia sorella piangeva… ero così arrabbiato”, “Abbiamo settimane e mesi di prove. Nessuno nella mia famiglia ha avuto contatti con lui dal 1976 o giù di lì, non sappiamo come abbia trovato la tomba di mia madre”, per poi aggiungere: “Io non riesco a convincere mia moglie a cenare fuori, mentre quest’uomo riesce a farsi accompagnare tutte le mattine dalla compagna per profanare i resti di mia madre”. Il figlio della donna ha voluto diffondere le foto dell’uomo, accusato di profanare la tomba della madre, attraverso il suo profilo Facebook, affinché tutti potessero vedere la disumanità del colpevole.