Uomo bisognoso chiede soldi al parroco più volte: cacciato in malo modo (2 / 2)

C’è chi, avendo problemi economici, chiede aiuto ai sacerdoti e chi se ne approfitta abbondantemente. Un 42enne kosovaro, residente a Monteroni d’Arbia, in provincia di Siena, con precedenti denunce a carico per reati di matrice predatoria, all’epoca dei fatti, ha pensato di rivolgersi ad un parroco dall’aspetto sorridente, disponibile ad aiutare i bisognosi. Il sacerdote, in effetti, dotato di buon cuore, è rimasto particolarmente colpito dal racconto dell’uomo, donandogli del denaro.

Da lì in poi è stato tutto un peggiorare di cose, poiché il kosovaro, dopo qualche giorno, si è ripresentato all’appello e, puntando sulla bontà del parroco, seppur dovendo insistere un po’ più della volta precedente, è riuscito ad ottenere un’altra donazione in denaro. Con il passare delle settimane, l’insistenza del kosovaro ha iniziato a spazientire il sacerdote e, dinnanzi al suo rifiuto di elargirgli ulteriori somme, si è passati all’estorsione.

Il 42enne ha iniziato a minacciare di dar fuoco all’auto del prelato, di fargli del male fisicamente, di farlo fuori, dicendogli “te la faccio pagare”. Una situazione divenuta insopportabile, per il povero sacerdote, che ha avuto paura di essere ucciso. A quel punto, nonostante l’iniziale titubanza, spronato da una suora, ha deciso di porre fine a tutta la sofferenza psicologica indottagli dalle continue richieste di denaro del kosovaro.

Recandosi dai carabinieri, ha esposto, con le lacrime agli occhi, visibilmente provato, la sua terribile storia e, ovviamente, i militari sono intervenuti in loro aiuto, comprendendo perfettamente il suo stato d’animo. Terminata la messa, il kosovaro si è presentato dal parroco, ancora con la faccia di chiedergli del denaro dietro minacce espresse.

Ma stavolta non l’ha passata liscia in quanto tre carabinieri in borghese, che avevano assistito alla funzione per tutto il tempo, sono usciti dalla sagrestia e lo hanno colto in flagrante. L’uomo è finito in manette e deferito alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siena per il delitto continuato di estorsione.