Uno strano gonfiore le spunta come un bastoncino dalla sua faccia: ecco cosa c’era (2 / 2)

Proprio l’altro giorno, una mia amica ha condiviso la storia della piccola Mya Whittington e non ho potuto fare a meno che leggerla, dato il forte impatto mediatico della notizia. Premetto che si tratta di una vicenda accaduta a Hutchinson, città statunitense nonché capoluogo della Contea di Reno in Kansas,  qualche anno da. La protagonista è una bambina che all’epoca dei fatti non aveva ancora compiuto 7 mesi.

I suoi genitori, l’8 dicembre, notano un anomalo gonfiore sul collo della piccola, nella zona appena sotto la mascella e, ovviamente, preoccupati per il rigonfiamento, decidono di portare immediatamente la piccola al pronto soccorso dell’Hutchinson Regional Medical Center.

Da una prima diagnosi, i dottori  ipotizzano che si tratti di una semplice ghiandola gonfia, optando per la somministrazione di un antibiotico, per poi procedere al rientro a casa. Insomma, per i medici non c’era nulla di preoccupante. Peccato però che la cosa non era così facilmente liquidabile, dato che sulla zona gonfia è apparso un brufolo.

Nel frattempo, nonostante l’antibiotico, la protuberanza aveva raggiunto le dimensioni di una pallina e mezza da golf ed è stato necessario il ritorno in ospedale. Stavolta il medico le diagnostica un’infezione da stafilococco sui linfonodi, le somministra dell’altro antibiotico, le rompe il brufolo e, con un pennarello, disegna il contorno della zona gonfia, in modo da poterne monitorare l’evoluzione.

Il lunedì mattina, Mya viene riportata in ospedale dove il medico di turno le toglie la crosticina formatasi sul punto in cui era stato scoppiato il brufolo ed è allora che si verifica qualcosa di assurdo, di strano, di mai visto prima. I genitori vengono lasciati in stanza, da soli, con la figlioletta e notano un bastoncino spuntare dalla sua guancetta paffuta.

Non avendo avuto i riscontri che cercavano, i genitori, senza mai arrendersi, decidono di portare la figlia dal pediatra e lì avviene la terribile scoperta: lo specialista estrae dalla guancia di Mya una piuma nera di circa 5 centimetri. I medici sono arrivati ad una supposizione: che la piccola abbia ingerito o inalato la piuma tempo addietro, che è rimasta a lungo collocata tra collo e mascella, prima di essere rigettata dal corpo. In una serie di interviste, la madre della piccola ha affermato di aver avuto un cuscino di piume che, dopo l’incidente, per fortuna guarito da solo, ha deciso di buttare. Per il ciclo: tutto è bene quel che finisce bene!