Il sogno di una vita finalmente coronato, poi dopo pochi giorni la tragedia. Questo quanto accaduto al 39enne appuntato Luca di Pietra, che ha perso la vita la mattina del 29 settembre a Castelsangiovanni durante un inseguimento a bordo della gazzella del 112.
Un auto non si era fermata all’alt, e così il 39enne non ci ha pensato due volte prima di mettersi all’inseguimento del fuggitivo. Dopo aver imboccato a tutta velocità una curva, Di Pietra si è ritrovato davanti un Tir parcheggiato contromano. Lo schianto è stato terribile.
L’appuntato è morto sul colpo, mentre il 46enne carabiniere che viaggiava con lui, Massimo Banci, è ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale San Raffaele di Milano, dove è stato trasportato in codice rosso a bordo dell’elisoccorso. Si teme per le sue condizioni, al momento lotterebbe ancora tra la vita e la morte.
Stando alle prime ricostruzioni di quegli attimi terribili, la Fiat Bravo guidata da Di Pietra sarebbe finita per metà sotto al rimorchio, tanto da rendere necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco per tirarla fuori. Dopo di che hanno estratto le due vittime dell’incidente, mettendo in sicurezza il 46enne carabiniere ancora in vita.
Per il povero Luca Di Pietra, invece, non c’è stato proprio nulla da fare. E’ morto sul colpo a causa dello schianto violentissimo. Enorme lo strazio degli amici e dei colleghi del 39enne appuntato, che ora si stringono intorno alla sua famiglia: ha lasciato una moglie e due bambine. Si attendono nelle prossime ore ulteriori aggiornamenti sulle condizioni dell’altro carabiniere, il cui quadro clinico sarebbe ancora preoccupante.