Quattro giorni fa, a stampa ci ha dato la notizia che Lucia Salcone era deceduta, dopo essere rimasta carbonizzata in un sinistro stradale mentre in queste ore, ci sono stati importanti aggiornamenti sul caso. La Procura di Foggia, difatti, ha inviato un avviso di garanzia al marito della donna, Ciro Caliendo, imprenditore agricolo, con l’accusa di omicidio volontario.
Ma ripercorriamo l’accaduto. Lucia, nella notte tra il 27 e il 28 settembre, ha perso la vita sulla provinciale tra San Severo e Castelnuovo della Dauni. Chi indaga, ora, ha un dubbio: quello che lo scontro tra la vettura e l’albero e le fiamme che hanno avvolto il mezzo, in realtà, siano stati tutti una messinscena di Caliendo, per nascondere il delitto della moglie.
Un interrogativo tremendo attanaglia gli inquirenti e proprio per questo, si procederà all’esame autoptico sulla salma della donna. Ciro Caliendo provò o finse di provare ad estrarre il corpo della moglie dall’auto.
Il legale dell’indagato ha dichiarato: “L’avviso di garanzia è un atto dovuto che ci consentirà di provare l’assoluta estraneità all’accusa di Ciro Caliendo”, Ora gli occhi sono tutti concentrati sui risultati dell’autopsia che sarà decisiva per ricostruire la causa vera del decesso della donna. Il legale dell’indagato ha aggiunto: «Abbiamo piacere che venga eseguita l’autopsia perchè accerterà le cause della della signora Salcone che, secondo l’indagato, è conseguenza del sinistro stradale e dell’incendio del veicolo».
Cosa è accaduto per davvero a Lucia Salcone? Mentre la sua comunità ne piange la scomparsa, gli inquirenti continuano a indagare per risolvere il dubbio più grande: si è trattato di un sinistro stradale o di una simulazione, messa in atto dal marito, volta a nascondere il suo delitto?