La comunità di Cologne è scossa da una vicenda dai contorni drammatici. Matteo Formenti, giovane bagnino del parco acquatico “Tintarella di Luna” di Castrezzato, è stato ritrovato senza vita ai piedi del Monte Orfano da due corridori, dopo che era stata segnalata la sua scomparsa nei giorni precedenti.
Il ritrovamento è avvenuto in circostanze particolarmente insolite: Formenti aveva una busta di plastica sulla testa e le mani bloccate con un lucchetto da bicicletta. Gli inquirenti ipotizzano un gesto volontario legato a un profondo disagio, aggravato dalla recente notifica di un avviso di garanzia.
Il giovane, infatti, era sotto indagine per l’annegamento del piccolo Michael, un bambino deceduto nel parco acquatico in cui lavorava. Secondo gli esperti, situazioni di forte pressione emotiva e senso di responsabilità possono generare reazioni estreme. La presidente dell’Ordine degli psicologi della Lombardia, Valentina Di Mattei, ha sottolineato come determinati eventi possano innescare un improvviso crollo psicologico, fatto di vergogna, senso di colpa e isolamento.
Il giorno del ritrovamento, Formenti avrebbe dovuto rientrare al lavoro, ma da quel momento aveva fatto perdere le proprie tracce. L’intera vicenda ha suscitato profonda commozione anche a Chiari, suo paese d’origine, dove il sindaco Massimo Zotti ha espresso vicinanza alla famiglia, ricordando che si tratta del terzo caso simile registrato in pochi giorni.
Un segnale che, secondo il primo cittadino, richiama la necessità di non lasciare nessuno solo di fronte a difficoltà interiori. Il caso di Formenti apre così una riflessione ampia, che va oltre i fatti. Parla di fragilità, di responsabilità emotive e dell’importanza del supporto psicologico nei momenti più difficili. Una storia che ha lasciato un segno profondo nella comunità, ancora alla ricerca di risposte e conforto.