Un motociclista spinge un pò la sua moto e raggiunge i 220km/h (2 / 2)

Un motociclista stava sfrecciando in autostrada con la sua Ducati, godendosi la velocità e l’adrenalina. Ad un certo punto, decide di spingere un po’ il motore e raggiunge i 220 km/h. Mentre si muove a velocità folli, si accorge di una pattuglia della polizia stradale che inizia a inseguirlo. Invece di rallentare, il motociclista decide di accelerare ulteriormente e raggiunge i 250 km/h, convinto di poter sfuggire all’inseguimento.

La corsa tra la Ducati e la pattuglia diventa sempre più serrata, con velocità che aumentano vertiginosamente: 270 km/h, poi 290, fino a toccare i 320 km/h. L’autostrada sembra un circuito, mentre i due mezzi sfrecciano senza tregua. Tuttavia, quando il motociclista sente la sirena della pattuglia suonare insistentemente, capisce che è ora di prendere una decisione.

Dopo qualche secondo di riflessione, decide di rallentare e lasciarsi prendere, consapevole che non può continuare così a lungo. Una volta fermatosi, il poliziotto scende dall’auto senza dire una parola. Con calma si avvicina, prende la patente del motociclista e la esamina attentamente.

Il silenzio è teso, mentre il giovane osserva il poliziotto scrutare prima la Ducati e poi lui stesso. Finalmente, l’agente rompe il silenzio con una proposta inaspettata: “Ascoltami bene! Io finirò il turno tra venti minuti e sono molto stanco. Non ho voglia di scrivere un verbale e farti una multa. Quindi, se mi dai una scusa che non ho mai sentito prima, ti lascerò andare, ma solo per questa volta. Altrimenti, comincerò a scrivere”.

“Il motociclista ci pensa un attimo, poi, quasi sorridendo, risponde: “La scorsa settimana mia moglie è scappata con uno della stradale.” Il poliziotto lo guarda perplesso e domanda: “E allora?” Con una faccia seria, l’uomo risponde: “Beh, pensavo fosse lui che stava cercando di riportarmela indietro!” Dopo una pausa di riflessione, il poliziotto scuote la testa, sorridendo appena: “Mmmm… ok, guida con prudenza e buona giornata.”