Un benzinaio racconta come i gestori truffino i clienti (1 / 2)

Un benzinaio racconta come i gestori truffino i clienti

La grave crisi economica in corso, legata alla pandemia e, di conseguenza,  al conflitto tutt’oggi in corso tra Russia e Ucraina, con l’inflazione che ne è conseguita, ha gettato gli italiani nello sconforto. Una situazione davvero forte che il governo sta cercando di fronteggiare.

Abbiamo assistito ad un aumento vertiginoso delle bollette di luce e gas, dei beni di prima necessità ma, soprattutto, del costo del carburante.. cosa che sta preoccupando e non poco, specie chi è costretto a spostarsi per lavoro quotidianamente, i pendolari, coloro che non possono fare a meno dell’auto per raggiungere il posto di lavoro.

Come noto,  ci sono delle grosse novità, in vigore già dal primo agosto, vigendo l’obbligo, per i distributori di benzina,  di  esporre i prezzi medi del carburante stabiliti dal Ministero delle Imprese. 

Un obbligo arrivato con  decreto legge n. 5 del 14 gennaio 2023, poi convertito in legge (n. 23/2023).

Se i gestori delle stazioni di servizio, avendo  30 giorni di tempo per conformarsi a questo regolamento, non lo fanno, vanno incontro a sanzioni sino a 2 mila euro. Ma questa non è certo l’unica novità, dal momento che bolle in pentola davvero tanto altro.

Gli italiani, naturalmente, cercano di risparmiare sul carburante ma nella prossima pagina vedremo che cosa mettono in campo i benzinai per poter ottenere il massimo vantaggio dalla vendita dei carburanti. Una vera e propria truffa nei loro confronti.