Ucciso dall’orso, parlano gli amici di Andrea Papi: “Era su una strada…” (2 / 2)

Lo scorso mercoledì 12 aprile, si sono tenuti i funerali del giovane 26enne, dove non sono mancati momenti di grande commozione tra i presenti. Molto forti le parole della madre Franca Ghirardini: “Come madre non posso accettare una morte così orribile. Voglio chiarire una cosa: la colpa non è di mio figlio e neanche dell’orso. La colpa va ricercata nella cattiva gestione fatta da chi ha gestito, nel tempo, il progetto Life Ursus, che ormai è sfuggito di mano”.

Le colpe andrebbero attribuite a chi ha curato quel progetto che doveva occuparsi di sventare questi incidenti: non avrebbero valutato correttamente la crescita del numero degli orsi e della popolazione. Purtroppo i risultati di questa incauta gestione sono sotto gli occhi di tutti.

Gli amici di Andrea Papi hanno, invece, espresso le proprie considerazioni sull’accaduto ai microfoni di ‘Mattino Cinque, spiegando quello che secondo loro potrebbe essere andato storto. In particolare, l’allevatore Saverio ha spiegato che sono tutti ben consci dei pericoli che si incontrano nei boschi del trentino.

Sebbene avessero fatto tutti dei corsi circa il comportamento da tenere con un orso, non è poi facile avere a che fare con un animale assolutamente imprevedibile al di là del comportamento dell’uomo. Inoltre gli amici riferiscono che il loro amico Andrea stava percorrendo una strada forestale ben nota a tutti, che conoscevano sin da piccoli.

Per gli amici il problema è che occorrono al più presto soluzioni a monte, perchè il numero degli orsi in zona sta aumentando in maniera non più gestibile. Per questo motivo occorrerebbe prodigarsi probabilmente per spostarli da un’altra parte. Nessuno di loro è favorevole, invece, all’abbattimento.