Uccisa dal marito durante la prima notte di nozze (2 / 2)

La storia di cui vi parlerò ha lasciato sgomenti tutti gli utenti che si sono trovati a leggerla. Una storia dell’orrore che ci arriva dall’Inghilterra. I fatti risalgono all‘ottobre 2021 e il colpevole è finito in manette, condannato a 21 anni di cella per aver ucciso sua moglie.

Lui, il 46enne Thomas Nutt, aveva preso in moglie Dawn Walker, 52 anni, solo qualche ore prima di ucciderla. Subito dopo le nozze, forse a seguito di un’accesa discussione, l’avrebbe presa a pugni, per poi strangolarla. E’ così che, stando all’autopsia eseguita  sul cadavere della povera donna, la vittima è stata uccisa, tramite una forte pressione sul collo.

Ma la furia di questo killer non è finita qui perché Nutt ha riposto il cadavere di Dawn all’interno di una valigia e, visto che non ci entrava, le ha spezzato le ossa di una gamba. Assicuratosi che fosse ben riposto, ha lanciato la valigia una valigia oltre una recinzione, nascondendo i resti della neo moglie tra la fitta vegetazione del bosco vicino casa ad Halifax, nello Yorkshire.

Dopo aver massacrato e martoriato il colpo della moglie, occultandolo, il suo carnefice ha continuato a portare avanti il suo piano diabolico, fatto di menzogne e tentativi di manipolazione, dicendo ai familiari della vittima che era scomparsa poiché soffriva di bipolarismo, quindi per via della sua salute mentale fortemente compromessa.

L’aguzzino era persino riuscito a raggirare la figlia minore della donna, che lo ha aiutato nelle ricerche della madre. Dopo il ritrovamento del corpo e l’esame delle telecamere a circuito chiuso che lo incastravano proprio nei momenti in cui portava fuori una grande valigia, contenente il cadavere martoriato della neo moglie, dal retro della casa, per lui, a distanza di quasi 2 anni, è arrivato iil verdetto processuale.

Il giudice Jonathan Rose ha dichiarato che: “Dawn Walker è morta perché Nutt è un prepotente, abituato a fare a modo suo con le donne, abituato a controllare e manipolare le donne e a usare il suo considerevole vantaggio nelle dimensioni fisiche per infliggere violenza alle donne“. L’omicida, parlando alla giuria, ha cercato di discolparsi, affermando che “non aveva intenzione di arrecarle un danno davvero grave nel momento in cui l’ha uccisa” ma nessuno si è lasciato impietosire dalle sue parole.