Uccisa dal figlio 15enne, cosa è emerso sulla mamma e la famiglia del ragazzo (2 / 2)

Ce lo ha dimostrato, ad esempio, il caso della 32enne Valentina Giunta, assassinata dal figlio non ancora 15enne con 4 coltellate alla gola e alla schiena, probabilmente al culmine dell’ennesima lite in una casa di via Di Giacomo, nel quartiere San Cristoforo di Catania. Un rapporto molto complicato, quello tra la donna e il figlio, al punto che il minore l’ha uccisa con diverse coltellate. Ieri, giovedì 28 luglio, si è tenuta l‘udienza di convalida del fermo, confermando la custodia cautelare in un carcere minorile.

Il provvedimento è stato deciso dopo che il gip ha ascoltato il ragazzo e valutato attentamente le indagini che gli agenti stanno effettuando. Cristina Bonanzinga, la cugina di Valentina Giunta, intervistata dal Corriere della Sera, ha dichiarato: “In famiglia sapevamo che correva dei rischi ed avevamo paura, per questo la incitavamo ad andare via”. La cugina ha aggiunto parole agghiaccianti, soprattutto alla luce di quanto purtroppo è accaduto: “Quello che è successo era prevedibile, ce lo aspettavamo, per questo non la lasciavamo mai sola. Sapevo che prima o poi quel figlio che lei amava le avrebbe fatto del male”. 

Una donna che viveva da anni nel terrore, Valentina, madre di 2 figli, maltrattata dall’ex marito… quel marito che aveva avuto il coraggio di denunciare per poi ritirare la denuncia, sono all’arresto dell’uomo per un altro reato e che è in carcere dal 2018. Il ragazzino avrebbe ripetutamente accoltellato la madre per poi darsi alla fuga, risultando irreperibile per tutta la notte, fino alla cattura, avvenuta per mezzo degli uomini della Squadra Mobile la mattina del 26 luglio, con indosso gli stessi abiti, macchiati di sangue, con i quali ha commesso l’omicidio.

Proprio mentre la donna si trovava sulle scale e stava prendendo le ultime cose per il trasloco, il ragazzino l’ha colpita a morte, lacerandole diversi vasi sanguigni.  A confessare la tragedia consumatasi in quella casa è stato il 15enne, sul quale pende ora l’accusa di omicidio volontario, che si trova detenuto in un Istituto penitenziario minorile. E’ stato proprio lui a confessare l’omicidio nell’interrogatorio, dinnanzi al gip. 

Ma perché Valentina Giunta è stata uccisa? Perché, amando incondizionatamente i suoi figli, ha cercato di allontanarli dal contesto malavitoso in cui vivevano, prendendo in affitto, assieme al papà, un’altra abitazione, proprio per sfuggire alle minacce e ad altri spiacevoli episodi dei suoceri e dei parenti dell’ex che non la lasciavano in pace. Il figlio maggiore da tempo viveva con i nonni, dopo essere andato via di casa. Secondo il medico legale, la vittima è stata colpita “con un’arma da punta e taglio al collo, al fianco e alla spalla sinistra che le cagionava la lesione di grossi vasi sanguigni con shock emorragico, che ne determinava la morte”. Dell’arma ancora nessuna traccia e non è escluso che il ragazzino possa aver agito assieme ad un complice.