Papa Francesco, dopo 38 giorni di degenza, che hanno tenuto il mondo intero col fiato sospeso, è stato dal Policlinico Gemelli di Roma, in cui era ricoverato e in cui ha rischiato di perdere la vita. Sono stati giorni interminabili per tutti noi, che abbiamo continuato a pregare, affinché potesse tutto risolversi in positivo.
Il pontefice ha avuto delle crisi respiratorie che lo hanno costretto alla ventilazione meccanica e si è temuto il peggio. Vederlo riaffacciarsi dal Gemelli, prima di far ritorno nella sua Santa Marta, ci ha commosso, ci ha riempito di gioia il cuore, dopo tanto spavento.
Affaticato, con gli occhi gonfi, la voce afona, ha trovato la forza di salutare la folla, accorsa sotto al piazzale, per ricevere la sua benedizione e rivederlo, dopo sei settimane in cui non è comparso in pubblico.
Il racconto di chi, in tutti questi giorni, lo ha assistito nell’ospedale, oggi, fa molto rumore, in quanto, meglio di ogni altra cosa, descrive quello che il Papa ha rischiato, mentre si trovava ricoverato e le sue condizioni si sono aggravate.
Impossibile trattenere le lacrime mentre si ripercorre il momento più buio di Papa Francesco. Vediamo insieme quali sono state le sue ore più strazianti, nella pagina successiva del nostro articolo, ripercorrendole proprio tramite le parole di chi le ha vissute sempre accanto a lui, giorno dopo giorno.