I dati sui tumori sono sempre più preoccupanti. Stando alle ultime statistiche divulgate dalla Fondazione AIRC, i casi di tumore in Italia sono in continuo aumento. Rispetto al 2020, nel 2022 si è registrato un aumento dell’1,4 per cento dei casi di tumore per gli uomini e dello 0,7 per cento per le donne.
Secondo l’AIRTUM, l’Associazione Italiana Registri Tumori, ad influire è stato anche l’impatto che la pandemia ha avuto sulla riduzione del numero di screening oncologici, troppi dei quali sono stati rinviati a data da destinarsi. E, come si sa, le tempistiche giocano un ruolo da padrone quando si parla di cancro.
Tra le neoplasie più comuni e preoccupanti per le donne spicca quella alla cervice. Secondo quanto riporta il sito del Ministero della salute, i dati statistici in nostro possesso stimano che, nel 2020, si sono registrati circa 2400 nuovi casi, ‘pari all’1.3% di tutte le neoplasie che colpiscono le donne.
Quanto alla probabilità di guarire dopo una diagnosi di questo tipo è pari a circa il 64% dei casi. Questo tipo di neoplasia si sviluppa nella parte inferiore dell’utero, l’organo dell’apparato femminile dove viene accolto e si sviluppa l’embrione nel corso della gravidanza. L’utero ha la forma di un imbuto rovesciato ed è formato da due parti principali: la parte superiore è chiamata corpo dell’utero, mentre l’estremità inferiore è detta collo o cervice.
Stando agli ultimi studi sull’argomento, è emerso come possa esservi un possibile sintomo che testimoni la presenza di questo tipo di patologia. Di cosa si tratta? Scopriamolo insieme nella seconda pagina.