Un bilancio ancora provvisorio ma di suo già pesantissimo, di quelli che farebbero accapponare la pelle a chiunque. Purtroppo si tratta di una vera e propria mattanza.
Un’imbarcazione si è incendiata, per cause in corso d’accertamento, sul fiume Congo, nel nord-ovest della Repubblica Democratica del Congo, determinando il decesso di ameno 143 persone , mentre altre decine risultano disperse.
Sono le fonti ufficiali ad aver riferito del rogo alla stampa e la macchina dei soccorsi è ancora in funzione, sebbene sia una vera e propria corsa contro il tempo, con la speranza di riuscire a trarre in salvo qualche altro disperso nelle acque del fiume.
Joséphine-Pacifique Lokumu, parlamentare nazionale, ha dichiarato che un primo gruppo di 131 corpi senza vita è stato ritrovato mercoledì, mentre altri 12 sono stati recuperati giovedì e venerdì”, mentre Joseph Lokondo, leader della società civile locale, ha fatto sapere che il bilancio dei deceduti è ancora provvisorio, di 145, alcuni deceduti per ustioni, altre per annegamento.
Non ci sono parole dinnanzi a quello che è successo. Resta da capire che cosa abbia determinato il rogo e di chi siano le eventuali responsabilità dell’accaduto, in un paese, di suo, segnato da mille problemi che, ogni giorno, si portano via tante giovani esistenze, dalla povertà, dal degrado, da strutture stradali fatiscenti, da epidemie che decimano la popolazione. Non possiamo che stringerci attorno ai familiari di tutti gli scomparsi, in queste ore così concitate, in cui la disperazione si unisce alla necessità di capire cosa è accaduto. Non potrà ridare loro la vita ma servirà a far luce sulla causa del decesso.