Tragedia in Italia, Carabiniere spara e si barrica in caserma

Una terribile tragedia si è verificata in queste ore in Italia, nessuno si sarebbe mai aspettato una cosa del genere. Una comunità è sotto shock, vediamo nel dettaglio che cosa è accaduto.

Tragedia in Italia, Carabiniere spara e si barrica in caserma

In Italia in questi giorni si stanno verificando una serie di tragedie che stanno sconvolgendo l’opinione pubblica nazionale. Si tratta molto spesso di incidenti stradali, o peggio ancora morti improvvise a causa di malori di varia natura. Si tratta di tragedie che segnano intere comunità e vengono anche riprese dalla stampa, proprio a causa del loro interesse mediatico che provocano. 

Si pensi ad esempio a quanto avvenuto nella giornata del 27 ottobre a Milano, precisamente ad Assago, dove un folle ha accoltellato 5 persone all’interno di un centro commerciale, uccidendone una e ferendone 2 in modo grave tra cui un calciatore di seria A. E sempre in Lombardia, nella stessa giornata, un dramma assurdo ha sconvolto una intera comunità. Vediamo che cosa è accaduto. 

Dramma in caserma

Secondo quanto si apprende dalla stampa nazionale, una tragedia si è verificata ad Asso, nel comasco, dove un brigadiere dell’Arma dei Carabinieri ha sparato al suo comandante, uccidendolo. A sparare è stato Antonio Milia, il quale si è asseragliato in caserma dopo aver sparato e ucciso l’altro militare.

All”interno dello stabile c’erano anche alcune famiglie di carabinieri e un’altra collega. Il comandante ucciso è Doriano Furceri, 57 anni e con 35 di servizio alle spalle. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della locale stazione, assieme a quelli del comando provinciale e dei Reparti Speciale dell’Arma. Per tutta la notte si è trattato con il brigadiere. 

La morte del comandante è stata ufficializata nelle prime ore del mattino. Alle ore 5:40 è scattato il blitz dei Reparti Speciali che hanno tratto in arresto il brigadiere e lo hanno quindi portato fuori dalla caserma. Da quanto si è appreso, Milia era stato ricoverato in ospedale, e poi posto in convalescenza per diversi mesi, per problemi di disagio psichico: era stato riammesso in servizio perché ritenuto idoneo.

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