La camera ardente di Salvatore Schillaci, tenutasi presso lo stadio di Palermo, ha commosso profondamente i migliaia di tifosi e cittadini che si sono radunati per rendere omaggio a uno dei simboli più amati del calcio italiano. La bara, adornata con la maglia numero 19 della Nazionale e una sciarpa del Palermo, rappresentava perfettamente l’anima sportiva di Schillaci, che con il suo talento e la sua umiltà ha saputo conquistare il cuore di tutti.
La folla, in un silenzio rispettoso e piena di emozione, ha accompagnato il suo ultimo viaggio, dimostrando quanto fosse sentita la sua perdita. La famiglia di Schillaci, visibilmente commossa, ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno partecipato al dolore, mostrando vicinanza e affetto. Jessica, la figlia, ha condiviso con grande emozione gli ultimi momenti di lucidità del padre, raccontando come Totò, anche negli istanti finali, fosse pieno di amore e ricordi da condividere.
Un ultimo saluto, pieno di affetto, che ha lasciato un segno indelebile nei cuori di chi lo amava. Anche Barbara, la seconda moglie di Schillaci, ha voluto esprimere la sua gratitudine per l’enorme dimostrazione d’affetto ricevuta da tutta Italia, sottolineando la genuinità e il cuore grande di Totò, che è sempre stato una persona vera e sincera.
Mattia, il figlio del primo matrimonio, ha ricordato con parole commosse l’eredità più preziosa lasciata dal padre: la forza e la determinazione. “Papà ci ha insegnato che nella vita bisogna sempre lottare con coraggio“, ha detto. Qualità come la purezza e l’onestà, che Schillaci incarnava dentro e fuori dal campo, lo hanno reso non solo un campione, ma un simbolo umano e amato, capace di andare oltre il calcio. Le sue vittorie e la sua carriera sono state accompagnate da un carattere forte e allo stesso tempo gentile, che ha toccato tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo.
Il tributo a Schillaci non si è fermato a Palermo. Molti sono giunti da tutta la Sicilia per salutare uno dei loro eroi, ricordando la sua disponibilità e umanità. Le strade di Palermo si sono riempite di persone che, ognuna a modo suo, voleva lasciare un segno di affetto per colui che aveva rappresentato con orgoglio la Sicilia nel mondo.