"Torna il servizio militare" La minaccia russa fa paura (2 / 2)

Le crescenti tensioni a pochi passi dall’Europa stanno spingendo diverse nazioni ad adottare delle possibili contromisure. Tra queste spicca la Germania, che ha deciso di cambiare passo sulla difesa e si prepara a un riarmo senza precedenti nella sua storia recente.

Secondo indiscrezioni riportate dal Financial Times, Berlino intende portare la propria spesa militare a 162 miliardi di euro entro il 2029, quasi il doppio rispetto ai circa 95 miliardi attuali. Un aumento che porterebbe l’investimento per la sicurezza nazionale al 3,5% del Pil, ben oltre l’attuale 2,4%, e sopra la soglia del 2% raccomandata dalla NATO.

Ma il contesto internazionale è cambiato. Le tensioni in Ucraina hanno risvegliato antichi timori sul fronte orientale dell’Europa, e la Germania – locomotiva economica dell’Unione – ora vuole farsi trovare pronta. Il ministro delle Finanze, Lars Klingbeil, ha motivato l’aumento delle spese con il “riarmo continuo e crescente della Russia”, sottolineando come Berlino non possa più rimandare un rafforzamento strutturale delle proprie forze armate.

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Il piano prevede investimenti su più fronti: modernizzazione della Bundeswehr, potenziamento della difesa aerea, nuove forniture belliche, e una maggiore integrazione nei sistemi NATO. Il riarmo tedesco ha inevitabilmente un forte peso simbolico e geopolitico. A oltre trent’anni dalla riunificazione, la Germania si assume un ruolo più centrale nella sicurezza europea, un messaggio chiaro anche in vista delle elezioni americane del 2024, da cui potrebbe emergere un partner NATO meno impegnato.

Non mancano però le critiche interne. Alcune forze politiche e settori dell’opinione pubblica temono una deriva militarista e chiedono trasparenza sugli investimenti. Ma per ora la linea è tracciata: Berlino alza il tiro, e con essa si ridisegna l’equilibrio strategico del Vecchio Continente.