Topo nella confezione di spinaci surgelati del supermercato, scatta l’allarme in Italia (2 / 2)

Un episodio a dir poco inquietante quello capitato a Maria Grazia Ragusa, residente in provincia di Pordenone, che si è trovata un ospite inatteso in una confezione di surgelati. Nonostante non fosse obbligata a farlo per legge, ma la catena di supermercati coinvolta nel caso della confezione di surgelati contenente una testa di topo ha deciso di ritirare l’intero lotto dai suoi punti vendita in tutta Italia.

La donna, nei giorni scorsi, aveva fatto una scoperta sconcertante: aprendo una confezione di surgelati e mettendoli in pentola, si è ritrovata di fronte a una testa di topo. La notizia ha rapidamente fatto il giro del paese, sollevando allarme tra i consumatori. Da allora, Ragusa è stata tempestata di chiamate da parte di amici e conoscenti, tutti ansiosi di sapere quale fosse la marca del prodotto, il supermercato dove era stato acquistato e, soprattutto, il numero del lotto incriminato.

Nonostante l’attenzione mediatica e il clamore suscitato, l’azienda sanitaria non ha ancora fornito dettagli specifici alla donna. “La gente continua a chiedermi la marca, il supermercato e soprattutto il numero del lotto, ma l’azienda sanitaria non mi ha comunicato nulla e quindi lunedì pomeriggio ho inviato al Dipartimento di Prevenzione una mail per sapere se avete deciso di muovervi e come“, ha dichiarato Ragusa.

La risposta è arrivata ieri sera, e la decisione della catena di supermercati di procedere con il ritiro del lotto in via precauzionale rappresenta un passo rassicurante per i consumatori. L’episodio, però, solleva interrogativi sulla sicurezza alimentare e sulle procedure di controllo della filiera produttiva.

Le autorità sanitarie sono al lavoro per chiarire come possa essere avvenuta una contaminazione tanto grave e se vi siano rischi per la salute pubblica. Nel frattempo, la prudenza dell’azienda nella gestione della vicenda dimostra un’attenzione al cliente che, sebbene non imposta dalla normativa, potrebbe contribuire a limitare i danni di immagine e a ristabilire la fiducia dei consumatori