Tommaso Onofri, dopo 17 anni arriva l’annuncio da brividi (2 / 2)

Intervistata ai microfoni de Ilparmense.net, la mamma del piccolo Tommy è tornata a parlare di quel tragico giorno di 17 anni fa. Ho capito che il sacrificio di Tommy non poteva perdersi, come è ben espresso nella frase che è un po’ il motto dell’Associazione: ‘Fate che il mio sacrificio non sia vano'”- ha spiegato Paola Pellinghelli in merito all’associazione fondata per ricordare il piccolo Tommy e sperare che nessun altra famiglia abbia mai a che fare con tragedie simili.

La donna ha ammesso che non è stato sempre facile portare avanti questo progetto, ma anche grazie alla commovente vicinanza della gente e delle istituzioni locali, alla fine è riuscita a farsi forza “perché, seppur nel nostro piccolo, riuscire ad aiutare e portare felicità a tanti bambini è qualcosa di impagabile”.

Abbandonarsi alla rabbia sarebbe stato semplice, ma Paola è riuscita a vincere anche questo sentimento cercando di essere sempre ottimista. Ancora oggi ringrazia chi non l’ha mai fatta sentire sola: “Ad essere sincera, parlando con altre persone che hanno subito delle tragedie, ho appreso che tutte si sentono abbandonate, ma io in questo senso mi sento una mosca bianca, perché oggi come allora percepisco una forte vicinanza”.

Inevitabile che la mamma di Tommy dicesse la sua in merito agli assassini del suo bambino, i quali di recente avrebbero approfittato in carcere di alcune agevolazioni per ‘buona condotta’. “Capisco che in carcere i detenuti possano essere rieducati, studiare, imparare un lavoro. Ma ancora non mi capacito di come una persona condannata a tot anni possa godere di permessi premio e avere sconti della pena”.

Uno vero e proprio scandalo, per Paola Pellinghelli, che poi conclude con una speranza: “Mi limito a dire che più che in quella umana credo molto nella giustizia divina, davanti alla quale ognuno di noi dovrà fare i conti con sé stesso senza sconti per buona condotta”.