Toglie la vita alla mamma con l’accetta da boyscout: "L’ho fatto perché gir…" (2 / 2)

Gli inquirenti, in queste ore, hanno ritenuto che probabilmente, alla base del delitto della 52enne, ci sia una lite,  nata per via di una serie di disaccordi madre-figlio, relativi all’andamento degli studi all’università (pare che Filippo volesse lasciare gli studi per intraprendere quelli al Conservatorio, essendo appassionato di musica)  ma anche all’auto danneggiata in un sinistro stradale, giorni prima, dal 21enne.

Antonio Salsetti , sindaco di Racale, ha precisato che non c’era nessuna avvisaglia che potesse presagire il delitto, ribadendo che Filippo era un ragazzo come tanti, che studiava a Roma, da dove era tornato pochi giorni fa.

Saranno i carabinieri della Procura di Lecce, cui sono state affidate le indagini ,a capire cosa abbia indotto il ragazzo a colpire con l‘accetta da boyscout che aveva da quand’era bambino , tra lo sconcerto dei suoi compaesani che lo hanno descritto come «un ragazzo bravissimo», figlio di «gente molto per bene».

L’allarme è stato lanciato da uno dei due fratelli gemelli del 21enne, dopo aver sentito del trambusto provenire dal piano terra. Scendendo al piano di sotto, ha trovato la madre riversa a terra, in una pozza ematica e quando i soccorritori del 118 sono arrivati, non c’era più niente da fare, dopo essere stata colpita , con almeno cinque fendenti, inferti con l’accetta, tra nuca, collo e spalla,

Filippo Manni è uno studente Economia e Commercio alla Sapienza di Roma, tornato nel Salento alcuni giorni fa,  per partecipare alla festa patronale in onore di San Sebastiano, celebrata il sabato precedente e per trascorrere nel suo paese le vacanze estive, come fanno, in genere, gli studenti fuori sede.