Testamento Pippo Baudo, poco fa la brutta notizia per Katia Ricciarelli (2 / 2)

La scomparsa di Pippo Baudo solleva inevitabilmente interrogativi sul destino del suo patrimonio accumulato in oltre quarant’anni di carriera televisiva. Nonostante l’inestimabile valore della sua eredità artistica, quella economica è stata stimata dal Messaggero attraverso documenti riservati che delineano un quadro patrimoniale solido e articolato.

Gran parte della ricchezza di Baudo deriva dagli immobili, distribuiti tra Roma, Sicilia e persino Lazio. Nella Capitale possedeva cinque unità immobiliari tra il centro storico e il quartiere Prati. Tra queste spicca l’appartamento di via della Giuliana, sette vani stimati oltre 1 milione di euro, mentre il più consistente investimento si trovava in via della Vite, nel Rione Colonna: quattro immobili di un intero palazzo, con un valore complessivo che supera 3,7 milioni di euro.

Tra queste proprietà figurava anche il celebre palazzo ceduto a Silvio Berlusconi nel 1988 come penale per la rescissione anticipata di un contratto televisivo, un episodio che Baudo ricordava come “una trattativa già scritta dall’inizio”. In Sicilia, la terra natale del conduttore, Baudo possedeva dieci terreni a Noto, tra vigneti, mandorleti e seminativi, e altri cinque appezzamenti a Siracusa. Non mancava nemmeno un piccolo terreno nel Lazio, a Fiano Romano.

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Meno noto era il ruolo di imprenditore edile, con partecipazioni del 20% in due società catanesi, San Rocco srl e Torre Grifo srl, attive nella costruzione di edifici residenziali e commerciali. I guadagni televisivi sono stati altrettanto consistenti: solo le tredici conduzioni del Festival di Sanremo gli avrebbero fruttato circa 800mila euro a edizione, per un totale superiore ai 10 milioni di euro. A questi si aggiungono contratti televisivi, diritti d’immagine e campagne pubblicitarie.

Per legge, l’eredità dovrebbe spettare ai due figli, Alessandro e Tiziana, che dovrebbero spartirsi equamente il patrimonio. Al momento non risulta alcun testamento in grado di modificare la successione. Le uniche volontà note del conduttore riguardavano il funerale, che desiderava fosse celebrato a Militello in Val di Catania, suo paese natale.