Terribile schianto durante un inseguimento: morto 1 carabiniere (2 / 2)

Sono trascorsi davvero troppi anni dal tragico incidente che costò la vita al vicebrigadiere dei carabinieri Luca Di Pietra. In molti ricorderanno quel maledetto 29 settembre 2014, giorno in cui, durante l’inseguimento di un’auto sospetta, a bordo dell’auto di servizio, due carabinieri si scontrarono contro un mezzo pesante e, per uno dei due, non ci fu nulla da fare, in quanto morì sul colpo.

A non farcela fu Luca Di Pietra, 39 anni, mentre il suo collega, il 46enne Massimo Banci, rimase gravemente ferito e venne trasportato dall’elisoccorso in condizioni disperate all’ospedale San Raffaele di Milano. La tragedia che in tanti ricorderanno, si consumò intorno alle 12:00 sulla strada di accesso al polo logistico di Castel Sangiovanni. Stando alla ricostruzione effettuata immediatamente dopo il dramma, i due carabinieri, in servizio al Radiomobile di Piacenza, stavano inseguendo un’auto sospetta, una vettura di grossa cilindrata grigia, forse rubata, quando, improvvisamente, si sono scontrati con un Tir parcheggiato sul lato sinistro della carreggiata.

A guidare proprio Luca che è morto sul colpo, mentre il collega, seppur in gravissime condizioni, è stato estratto vivo dalle lamiere e trasferito d’urgenza a Milano. Luca di Pietra ha perso la vita in un modo brutale, mentre stava svolgendo il suo lavoro, lasciando nel dolore la moglie e due figli piccoli di sei e dieci anni. Romano d’origine, risiedeva a Vigolzone, in provincia di Piacenza, prestando servizio al Nucleo Radiomobile di Piacenza.

La Corte di appello ha confermato la condanna per il camionista moldavo che aveva parcheggiato il tir, al Polo logistico di Castel Sangiovanni, contro cui si la gazzella sulla quale viaggiavano i due carabinieri si scontrò. I giudici di secondo grado non hanno modificato in nessun modo la sentenza emessa nel novembre del 2017 dal giudice Italo Ghitti, che aveva condannato il moldavo Sara Novakov a due anni e sei mesi per omicidio colposo e lesioni colpose.

Una storia davvero forte che continua ad essere ricordata dalla comunità in cui Luca viveva, dai suoi tanti colleghi e da, ovviamente, dai familiari che fanno dire messe in suffragio affinché nessuno dimentichi questo carabiniere eroe, morto giovanissimo mentre stava adempiendo il suo lavoro. Una storia da brividi, un colpo al cuore per tutti.