Un violento terremoto di magnitudo 6,9 ha scosso nella giornata di oggi le Filippine centrali, causando distruzione e un bilancio di vittime che, secondo le autorità, ha già superato i 60 decessi. Le cifre, però, restano provvisorie e potrebbero crescere nelle prossime ore, mentre arrivano nuove segnalazioni dalle aree più colpite.
L’epicentro è stato localizzato al largo della città di Bogo, centro di circa 90 mila abitanti situato all’estremità settentrionale dell’isola di Cebu. La scossa ha provocato gravi danni alle infrastrutture, con il crollo di diversi edifici e l’interruzione della fornitura elettrica. In molte zone del nord dell’isola si segnalano strade lesionate, blocchi alla circolazione e difficoltà nei soccorsi.
La maggior parte delle vittime si registra nel comune di San Remigio, a nord di Cebu, dove le squadre di emergenza sono impegnate senza sosta nelle operazioni di ricerca tra le macerie. “Stiamo ricevendo continuamente nuove informazioni e la situazione resta estremamente delicata”, ha dichiarato Rafaelito Alejandro, vicedirettore dell’Ufficio di protezione civile.
Wilson Ramos, funzionario provinciale per i soccorsi, ha aggiunto che tutte le forze disponibili sono state mobilitate per garantire assistenza alla popolazione colpita. Il Servizio geologico statunitense (USGS) aveva inizialmente registrato una magnitudo 7.0, successivamente corretta a 6,9. Nonostante la potenza del sisma, il Pacific tsunami Warning Center ha escluso la possibilità di un’onda anomala, riducendo così i timori di ulteriori conseguenze catastrofiche lungo le coste.
Numerosi video e testimonianze circolati sui social documentano i momenti di panico durante la scossa: persone fuggite in strada, centri commerciali evacuati in fretta e famiglie che hanno trovato riparo all’aperto per timore di nuove repliche.