Terremoto, potente scossa di magnitudo 6.7: allerta Tsunami (2 / 2)

Il 9 novembre 2025, alle 17:03 ora locale (le 9:03 del mattino in Italia), un forte terremoto di magnitudo 6.7 ha scosso le acque al largo della prefettura di Iwate, sulla costa nordorientale dell’isola di Honshu, in Giappone. L’evento ha immediatamente innescato un allarme tsunami emesso dall’Agenzia meteorologica giapponese (JMA), che ha avvisato la popolazione della possibilità di onde anomale alte fino a un metro. Secondo i dati forniti dall’INGV e dall’agenzia giapponese, l’epicentro è stato localizzato in mare, a circa 10 km di profondità e 120 km a est dalla costa di Iwate. La scossa è stata avvertita distintamente nella città di Morioka, nelle cittadine di Yahaba e Wakuya (nella vicina prefettura di Miyagi), e lungo la costa orientale di Honshu.

La stessa area era già stata interessata da una precedente scossa, di magnitudo 4.9, avvenuta poche ore prima. Un secondo sisma, di magnitudo 6.3, è stato registrato alle 17:54 locali, a una profondità di 20 km, sempre nello stesso settore marittimo. L’agenzia meteorologica giapponese, la Japan Meteorological Agency (JMA), ha emesso rapidamente un “allarme tsunami”, avvisando i residenti delle aree costiere di allontanarsi dall’immediata vicinanza del mare e dirigersi verso le zone più elevate e sicure.

Le autorità locali hanno indicato che nel porto di Ofunato (prefettura di Iwate) è stata osservata un’onda di 10 centimetri alle 17:39, e un ulteriore debole tsunami è stato rilevato a circa 70 km dalla costa. A seguito delle forti scosse, la East Japan Railway ha sospeso temporaneamente il servizio del Tohoku Shinkansen tra le stazioni di Sendai e Shin-Aomori, interrompendo la normale circolazione dei treni ad alta velocità nella regione. Le autorità hanno invitato la popolazione a seguire le istruzioni di sicurezza, preparandosi a potenziali ulteriori scosse o onde anomale legate agli eventi sismici in corso.

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Fortunatamente, secondo i primi aggiornamenti diffusi dai media giapponesi e confermati anche da organi internazionali, non si registrano al momento danni a persone o edifici nelle aree coinvolte. Tuttavia, l’allarme ha fatto scattare tutti i protocolli di sicurezza previsti in un Paese che, per sua natura geografica, ha sviluppato un sistema di prevenzione e reazione tra i più avanzati al mondo proprio a causa della frequente attività sismica. Il terremoto del 9 novembre 2025 riaccende la consapevolezza della vulnerabilità del territorio giapponese agli eventi naturali esterni, soprattutto sismi e tsunami. La popolazione, abituata a vivere in un contesto ad altissimo rischio, reagisce sempre con disciplina e prontezza, attenendosi alle indicazioni delle autorità.

Di fronte ad allarmi del genere, le scuole, gli ospedali e le aziende seguono rigidi protocolli di evacuazione, e l’informazione costante dei media garantisce che tutti rimangano aggiornati sullo stato di rischio. Mentre resta alta l’attenzione nelle prefetture costiere, non si segnalano gravi danni né vittime. Secondo i sismologi, il rischio principale era legato alle onde di tsunami, limitate per fortuna ad un’altezza massima di 10-20 centimetri nelle zone più colpite; l’avviso per onde di un metro rappresentava la stima massima precauzionale da seguire fino alla completa cessazione dell’allarme. Le evacuazioni, per quanto significanti, hanno riguardato prevalentemente i residenti nelle aree più esposte delle città costiere, in particolare nel dipartimento di Iwate. I servizi sismici continuano a monitorare la situazione, mentre le autorità mantengono l’allerta e invitano la popolazione a non cessare la vigilanza, data la possibilità di assestamenti e nuove scosse nei giorni a venire.