La regione colpita è particolarmente vulnerabile ai fenomeni sismici, essendo situata lungo il margine di una placca tettonica attiva. Taiwan si trova infatti in una zona ad alto rischio sismico, dove la placca filippina interagisce con quella eurasiatica. Questi movimenti generano frequentemente terremoti di varia intensità, come quello registrato il 21 gennaio scorso, con una magnitudo di 6,4, che ha provocato danni significativi e decine di feriti.
Un terremoto di magnitudo 5,2 ha scosso la costa sud-orientale di Taiwan, causando preoccupazione tra la popolazione locale. L’epicentro del sisma è stato localizzato a Taitung, una zona già nota per la sua attività sismica, a una profondità di 6,5 chilometri. La scossa è stata avvertita distintamente nelle aree circostanti, con un’intensità che ha raggiunto il livello 4 nella città di Pingtung e livelli minori, ma comunque percepibili, a Kaohsiung, Hualien, Tainan e Chiayi.
Le autorità locali hanno immediatamente attivato le procedure di emergenza per valutare eventuali danni e garantire la sicurezza della popolazione. Al momento non sono stati segnalati crolli significativi o vittime, ma squadre di soccorso e tecnici sono all’opera per ispezionare edifici, infrastrutture e reti di trasporto.
Le scuole e gli uffici della zona hanno temporaneamente sospeso le attività per precauzione, in attesa di ulteriori verifiche. La popolazione di Taitung e delle città vicine vive con apprensione queste scosse, che spesso si verificano in sequenza. I residenti hanno raccontato di aver avvertito un forte tremore durato diversi secondi, seguito da vibrazioni più lievi.
Molti si sono riversati per strada per paura di crolli, cercando riparo in luoghi aperti. I social media locali si sono riempiti di testimonianze e immagini dell’evento, contribuendo a diffondere rapidamente le notizie. Questo terremoto sottolinea ancora una volta la necessità di una costante preparazione nelle aree a rischio sismico.