Terremoto magnitudo 6.0 in Italia, Protezione Civile: cosa succede (2 / 2)

Come apprendiamo dall’Ansa, da venerdì 4 ottobre sino ad oggi, 6 ottobre 2022, a Messina, si svolgerà l’esercitazione nazionale di protezione civile sul rischio sismico “Sisma dello Stretto 2022”, promossa e organizzata dal Dipartimento della Protezione Civile.Un’iniziativa molto interessante, cui hanno aderito le Regioni Sicilia e Calabria, i Comuni di Messina e Reggio Calabria e altri della provincia messinese e calabrese. Ma come si svolge? E’ prevista la simulazione di un terremoto di magnitudo 6, che può arrivare ad essere distruttivo in aree di quasi 100 km, attraversando anche zone abitate.

Esso, infatti, può provocare frane e liquefazioni, e fenomeni di maremoto, che potenzialmente interesserebbero numerose località costiere, tra cui il Comune di Messina.   Nel corso dell’esercitazione è stato testato il sistema di allarme pubblico IT-alert per l’informazione dei cittadini attraverso la tecnologia cellulare broadcast, attualmente in fase di sperimentazione.

Poco dopo la simulazione del terremoto, i cittadini che si trovano nelle zone costiere di Calabria e Sicilia che sarebbero state, in caso di evento reale, potenzialmente colpite dal maremoto, hanno ricevuto sui cellulari, accesi e raggiungibili, un messaggio di allarme IT-alert, segnalato da un suono differente rispetto a quelli abituali, con su scritto: “Esercitazione protezione civile invio messaggio di allarme per possibili onde di Maremoto generate da terremoto con epicentro nella provincia di Reggio Calabria”. 

Al termine del Test sul sistema IT-alert, i cittadini che si trovano nelle stesse zone raggiunte dal primo messaggio ricevono un secondo messaggio con l’avviso della conclusione del test. Anche in questo caso è necessario premere “Ok” per far tornare il dispositivo alle normali funzionalità. L’ultimo terremoto a pochi chilometri dallo Stretto di Messina è stato registrato il 3 novembre. Una scossa lieve, di magnitudo 2, in mare nel Tirreno Meridionale, che pur non avendo avuto alcuna conseguenza, dimostra quanto siano frequenti questi fenomeni in quella zona della nostra Penisola.

L’esercitazione simula interventi per il terremoto che il 16 gennaio 1975, con epicentro nell’entroterra di Reggio Calabria, colpì l’area dello Stretto di Messina. Per rendere maggiormente significativa la risposta in termini di gestione dell’emergenza, nella simulazione è stata incrementata la magnitudo dell’evento (da 4.7 a 6). L’esercitazione coinvolge 37 comuni della Provincia di Reggio Calabria più Gioia Tauro, il cui porto è entry point per i soccorritori, e 19 comuni della Provincia di Messina.