Terremoto, forte scossa di magnitudo 6.2: i primi aggiornamenti (2 / 2)

Sulla costa di Timor Est, il velo pesante dell’oscurità e il tepore tropicale avvolgevano ogni cosa come ogni giorno, mentre la routine profonda si era stabilizzata. In quel lembo di terra, affacciato sul mare, ogni rumore era spento, inghiottito da una quiete quasi assoluta.

Proprio in questo silenzio denso, senza alcun presagio, il mondo ha mostrato la sua impetuosità, rompendolo con una violenza inaudita. La frattura sotto il suolo è stata improvvisa e potente, uno strappo capace di sollevare l’intera città in un unico, terrorizzato sobbalzo. In pochi istanti, ogni struttura ha sentito la vibrazione incontrollabile, il movimento caotico di una forza primordiale.

L’analisi sismica, infatti, ha lasciato poco spazio all’interpretazione: la scossa registrata ha toccato il significativo valore di magnitudo 6.2. A quell’ora  la furia del movimento si è concentrata con particolare intensità, stabilendo il proprio epicentro nei pressi di Pante Makasar. Il dato ha immediatamente cristallizzato la realtà dell’evento: non un episodio minore, ma un sisma rilevante, capace di provocare conseguenze serie.

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L’evento è stato così impattante e profondo da essere percepito e registrato anche dalla rete di sorveglianza internazionale, a migliaia di chilometri di distanza e quindi anche registrato dai sismografi italiani. Il sisma non è stato un debole tremolio ma appunto una scossa molto forte capace di far tremare tutto.

Nelle prossime ore potremo conoscere eventuali aggiornamenti su questa potente scossa di terremto che ha colpito Timor Est. Qualcosa di davvero inaspettato e incredibile che nessuno si sarebbe aspettato e che colto di sorpresa una popolazione solitamente abituata a fare i conti con tali terremoti.