Terremoto, forte scossa di magnitudo 6.2: i primi aggiornamenti (2 / 2)

Una violenta scossa di terremoto di magnitudo 6.5 ha colpito la Nuova Zelanda alle 14:31 ora locale (le 4:31 in Italia), con epicentro a 27 chilometri a sud-sudovest di Blenheim, nell’Isola del Sud. Secondo il Servizio geologico statunitense (USGS), il sisma, con ipocentro a soli 10,6 chilometri di profondità, è stato avvertito distintamente in entrambe le isole principali del Paese, da Christchurch fino ad Auckland.

Nella capitale Wellington, la scossa ha provocato il caos: edifici evacuati, persone bloccate negli ascensori, traffico paralizzato e la temporanea chiusura della Borsa. Nella zona di Seddon, vicino all’epicentro, un ponte autostradale è crollato, mentre i servizi aerei e ferroviari sono stati sospesi per verifiche di sicurezza.

Non è stato emesso alcun allarme maremoto, ma le autorità hanno registrato numerose repliche nelle ore successive. La Nuova Zelanda, situata sulla cosiddetta “cintura di fuoco” del Pacifico, è abituata ai terremoti: solo tre settimane fa un sisma di simile intensità aveva scosso la regione, mentre nel 2011 un terremoto di magnitudo 6.3 devastò Christchurch, causando 185 vittime e la distruzione del centro città.

Le immagini dei danni e delle strade affollate di persone in allarme hanno riportato alla memoria le precedenti tragedie. Le autorità stanno valutando l’entità dei danni, mentre la popolazione, sebbene scossa, dimostra ancora una volta la propria resilienza.

Con un territorio geologicamente attivo, la Nuova Zelanda continua a fare i conti con la minaccia sismica, puntando su rigorosi standard edilizi e sistemi di allerta rapida per mitigare i rischi.