Un terremoto di magnitudo 5.6 è stato registrato in Cile nelle scorse ore, con epicentro localizzato a circa 253 chilometri da Ushuaia, la città più meridionale dell’Argentina, situata nella regione della Terra del Fuoco. La scossa, di intensità moderata, rientra tra quelle potenzialmente in grado di provocare danni a edifici, oltre che feriti o vittime, anche se al momento non si hanno segnalazioni ufficiali in tal senso.
Il sisma ha avuto origine in una zona di alta attività sismica, dove le placche tettoniche di Nazca e Sudamericana si incontrano. Nonostante l’epicentro fosse in territorio cileno, la vicinanza al confine argentino fa supporre che il terremoto possa essere stato avvertito anche in alcune località della Patagonia meridionale.
In particolare, potrebbero aver percepito la scossa gli abitanti di Ushuaia e delle aree circostanti, sebbene non siano stati riportati danni visibili. Secondo i sismologi, scosse di questa intensità non sono insolite per la regione andina, ma è sempre opportuno monitorare eventuali sviluppi. I terremoti di magnitudo superiore a 5, infatti, possono essere seguiti da scosse di assestamento nelle ore o nei giorni successivi.
Le autorità locali, sia cilene che argentine, al momento non hanno emesso allerte o comunicazioni d’emergenza, ma l’invito implicito è alla prudenza, soprattutto nei centri abitati più vicini all’epicentro. La Protezione civile cilena ha avviato le consuete verifiche di sicurezza, in particolare sulle infrastrutture critiche e nei centri abitati più esposti.
Anche dall’Argentina si attendono eventuali segnalazioni dai residenti di Ushuaia e della regione australe. In assenza di danni immediati, il sisma rappresenta comunque un campanello d’allarme sulla necessità di mantenere alta l’attenzione e aggiornati i piani di emergenza in una delle aree sismicamente più attive del pianeta.