Terremoto, dopo la tremenda strage di ieri esce fuori una terribile verità (2 / 2)

Il sisma ha colpito soprattutto il sud della Turchia e il nord della Siria. In queste ore quasi 30.000 persone sono state evacuate da Kahramanmaras, la provincia meridionale della Turchia vicino all’epicentro del terremoto; mentre nel nord-ovest della Siria, un convoglio di aiuti delle Nazioni Unite è arrivato a soccorrere i superstiti e la popolazione colpita.

A non essere affatto sorpreso dalle due terribili scosse di terremoto di lunedì il sismologo turco Naci Görür, che da circa due anni metteva in guardia le autorità circa un possibile sisma proprio nella provincia Kahramanmaras. Ma non è tutto, perchè l’ultimo appello risalirebbe ad appena a 3 giorni fa, quando il noto sismologo era intervenuto circa un sisma di magnitudo 4 nell’area di Osmaniye.

“Bisogna guardare attentamente alla regione di Kahramanmaras. Questo è un luogo soggetto a terremoti. Le misure per limitare i danni devono essere prese ora”- queste le sue parole risalenti addirittura al 2020 ma che suonano tanto come un’amara profezia avveratasi pochi giorni fa.

Le preoccupazioni del sismologo turco non erano affatto campate per aria, in quanto, come dichiarato in quell’occasione in un’intervista alla Cnn Turchia, stava per diventare sempre più evidente e concreto il pericolo rappresentato dal riattivarsi della faglia dell’Anatolia orientale.

Ed appena pochi giorni fa, il 3 febbraio 2023, Görür tornava ad esprimere grande preoccupazione sulla situazione geologica del sud della Turchia: “C’è stato un terremoto di magnitudo 4.2 a Yarbasi-Duzici/Osmaniye. Il terremoto è nella zona di faglia dell’Anatolia orientale. Ci preoccupa la sezione Çelikhan-Erkenek-Maras. Il terremoto di Elazig del 2020 ha caricato di energia questa sezione dall’estremità nord orientale. Quest’ultimo terremoto l’ha trasmessa anche dall’estremità sud-occidentale, anche se in modo debole” Purtroppo, le preoccupazioni e gli appelli lanciati dall’esperto non sono state prese in seria considerazione. La portata della tragedia, con decine di migliaia di morti forse in buona parte evitabili, è sotto gli occhi di tutto il mondo.