La Protezione Civile le ha dato un nome femminile, tempesta Ines, come del resto succede spesso, e anche molto bello, permettetemi di dirlo, sebbene qui di stupendo non ci sia nulla, alla luce dei rovesci torrenziali, delle raffiche di vento e dei fulmini che si stanno abbattendo su Sicilia e sulle regioni meridionali. Il Comitato Operativo ha stabilito i vari gradi di allerta.
Più nello specifico, ha emerso l’ allerta arancione per tutti i settori dell’isola, da Palermo a Siracusa, in cui ci saranno precipitazioni “intense ed abbondanti a prevalente carattere di rovescio o temporale”, con un concreto rischio idrogeologico. Per Basilicata, Calabria, Emilia Romagna, Molise e Puglia, invece, è allerta gialla, caratterizzata da piogge e temporali di moderata intensità, accompagnati da possibili criticità idrauliche nei territori più esposti.
La situazione più critica è quella della Sicilia, in particolare a Catania, Agrigento e Siracusa. Qui i sindaci hanno deciso di prevenire, adottando provvedimenti come la chiusura di scuole, parchi e cimiteri a scopo precauzionale. La tempesta Ines proseguirà anche domani, 16 maggio, interessando il bacino del Simeto, il versante ionico e quello tirrenico.
La Basilicata e la dorsale appenninica emiliano-romagnola rischiano pesanti allagamenti, mentre la Puglia temporali e mareggiate. Si tratterà , prevedono gli esperti, di una tempesta molto forte, in cui la capacità di fronteggiare la situazione è fondamentale. Di sicuro, autorità locali, plessi scolastici e residenti avranno un grosso banco di prova da dover superare, sperando che non vengano prodotti danni gravi .
Tutto, dalle strade ai corsi d’acqua, viene attentamente monitorato e i piani di emergenza verranno attivati per ridurre al massimo i danni che potrebbero essere provocati dalla furia della tempesta Ines. Seguiranno aggiornamenti in tempo reale sulla situazione meteorologica italiana.