
Dalle prime indagini condotte dalle autorità, Tatiana Tramacere aveva acquistato dei biglietti ferroviari per raggiungere il Nord Italia.La destinazione era Brescia, città dove risiede il suo ex fidanzato. Nonostante l’intenzione fosse chiara, quei titoli di viaggio non sono mai stati convalidati, non risultano utilizzati.
Ora che sappiamo che Tatiana sta bene e che è stata ritrovata nella mansarda, non si può non focalizzarsi sulle parole disperate che la mamma, solo poche ore prima del ritrovamento, aveva pronunciato, in apprensione, nel corso di un’intervista al Tg1.
Ornella aveva dichiarato: “Le è capitato qualcosa, se no si sarebbe fatta sentire”, aggiungendo: “Alle tre e mezza mi ha detto ‘mamma, me ne vado a lavorare a Lecce’, e non è più rientrata. Il telefono risulta spento, è proprio morto”. La madre e il papà Rino, che l’hanno adottata quando Tatiana, originaria dell’Ucraina, era ancora una bambina, erano preoccupati e , per dieci giorni, hanno pregato che non le fosse accaduto nulla di grave. Nell’appello la donna aveva dichiarato, inoltre: “Tatiana, se ci vedi torna a casa, non ti preoccupare. Ti aspettiamo a braccia aperte”.

Anche Valdimir, il fratello della ragazza, aveva confessato tutta la preoccupazione della famiglia aggiungendo però un convincimento. “Non è allontanamento volontario, io non lo so cosa sia successo, sicuramente non è un allontanamento volontario e la preoccupazione a casa è grande”.
Le forze dell’ordine e la prefettura di Lecce hanno continuato a scandagliare il territorio ininterrottamente, concentrandosi ora su tutte le piste che potevano sciogliere il nodo di quei biglietti comprati e mai usati. Il timore e l’angoscia per la studentessa di Psicologia sono cresciuti ogni giorno che passava, in attesa d quel segnale che ha spezzato questo silenzio insopportabile: Tatiana è viva, è stata ritrovata, si è allontanata volutamente. Nessuno le ha fatto del male.