Tatiana torna dalla vacanza in Africa, va in coma e poi avviene il dramma (2 / 2)

La storia di Tatiana Timon, meravigliosa 35enne, ha commosso tutto il mondo, sin da quando è stata riportata dai tabloid inglesi, nelle scorse ore, per poi essere ripresa anche da numerose autorevoli testate italiane, tra cui ilfattoquotidiano.it. Tatiana, giovane donne londinese, desiderava tanto fare una vacanza in Africa. Si sa che il continente africano affascina, essendo diametralmente opposto per ritmi e tradizioni rispetto a quelli di una frenetica metropoli.

Eppure, mentre si trovava ad Agola, è stata morsa da una zanzara. La Timon, cameriera di professione e ballerina per diletto, aveva deciso di recarsi nel paese centro africano per perfezionare alcune danze africane di cui era appassionata ma non poteva certo immaginare che una banalissima puntura potesse nascondere un incubo ad occhi aperti che si è iniziato a manifestare al suo rientro a Londra.

Le sue condizioni di salute sono drasticamente peggiorate, al punto che anche le attività quotidiane, quelle che compiva senza problemi, essendo una donna sportiva, perfettamente allenata, le risultavano impossibili. Prima ha iniziato a non riuscire più a pedalare in sella alla sua bici per raggiungere il posto di lavoro, poi ad accusare una stanchezza allucinante che le ha, tutto ad un tratto, impedito di camminare.

Le sue condizioni sono peggiorate irreversibilmente in men che non si dica, fino a quando non è finita in coma. Al suo risveglio, in un letto d’ospedale, la raggelante scoperta: quella di aver subito l’amputazione di tutti e quattro gli arti.  Tatiana è stata salvata in extremis dai medici in quanto, con quella puntura di zanzara infetta, ha contratto una gravissima forma di malaria. La donna, intervistata dai tabloid inglesi, ha raccontato a tutti la sua storia; quella di un viaggio in Africa che avrebbe potuto pagare con la vita. Una donna forte, guerriera, tenace, combattiva, Tatiana; una donna che, nonostante il suo incubo, è rimasta aggrappata alla dimensione terrena al punto da dichiarare: “Sono comunque grata di essere viva”. 

Non è facile ricominciare tutto daccapo. Si tratta di una nuova vita, senza mani, senza braccia, in cui deve comunque espletare le normali attività quotidiane, come l’accensione di una macchinetta del caffé, il bucato, il lavarsi. E’ stata lei stessa, coraggiosamente, a mostrare ai giornalisti come vive ora. Una storia struggente, la sua, una di quelle che lasciano il segno e che invitano a riflettere su come tutto possa cambiare in pochi istanti.