
La tensione accumulata si è spezzata con una frase immediata e netta. La giovane Tatiana Tramacere, ritrovata nell’appartamento di Nardò che era diventato il suo rifugio, ha pronunciato poche, significative parole: “Non ho fatto niente”.
Il ritrovamento, avvenuto alle 21 di giovedì sera, ha messo fine a ben undici giorni di affannose ricerche a livello nazionale e locale.La posizione in cui è stata trovata era emblematica: la studentessa era rannicchiata, quasi a scomparire, all’interno di un armadio, un dettaglio che subito ha colpito gli operanti.
Al momento dell’intervento, la giovane non era a mani vuote. Stringeva saldamente un portachiavi e, in un gesto di auto-protezione, un piccolo strumento a serramanico.Nelle sue tasche, gli uomini dell’arma hanno trovato altri elementi che ora sono al vaglio degli inquirenti. Si trattava di due telefoni cellulari che, al momento del ritrovamento, risultavano essere privi della necessaria SIM card.

Le indagini, coordinate dalla Procura, dovranno ora far luce sull’intera dinamica di questa scomparsa e sui motivi di una reclusione tanto volontaria quanto solitaria. La notizia della conclusione positiva del caso ha coinvolto anche il padre, per il quale il lungo incubo è giunto finalmente al termine.
Adesso la Procura di Lece ha chiuso le indagini in quanto non ravvisa nessun reato si da parte della ragazza che dello stesso amico che l’ha coperta la vicenda ha avuto ampia eco nazionale, sui social stanno piovendo insulti nei confronti di Tatiana e dell’amico. Una vicenda umana molto triste che davvero nessuno si sarebbe aspettato potesse accade nel Salento e nella comunità di Nardò. Qualcosa di incredibile.