Giacomo Bozzoli, condannato all’ergastolo per aver tolto la vita allo zio Mario nel 2015, avrebbe pianificato alla grande la sua latitanza, dopo la sentenza della Cassazione che ha confermato il massimo della pena, ossia l’ergastolo, nei suoi confronti e questo è attestato anche dal trasferimento dei suoi risparmi ma andiamo con ordine.
Al momento, gli inquirenti stanno vagliando tutte le piste, in quanto potrebbe essere passato per la Francia e la Spagna, raggiungendo il Marocco ma non è escluso nemmeno la pista dei paesi dell’Est. Insomma, un giallo nel giallo, quello della fuga di Bozzoli, aggravato dal fatto che Antonella Colossi, sua moglie, potrebbe aver fatto falsa testimonianza, in modo da depistare le indagini. E non è tutto, dal momento che Bozzoli non si trova, forse potrebbe essersi travestito, ossia apparire diverso da come è, esteticamente, magari procurandosi documenti falsi per fuggire all’estero.
Da un articolo de Il Messaggero si evince che Bozzoli potrebbe essere nei paesi dell’est, tra Albania e Montenegro, avvalendosi di una controfigura per il viaggio in Maserati, quello che le telecamere hanno ripreso il 23 giugno. Ma cosa c’entra in tutto questo la Svizzera?
Gli inquirenti hanno evidenziato che Bozzoli e sua moglie, hanno chiesto di saldare i conti di una pizzeria italiana e di un paio di negozi in zona in franchi e questo perché, nella loro fuga preventivata, poco prima di darsela a gambe, si erano già sbarazzati di carte di credito e dei soldi.
La coppia , a detta degli inquirenti, potrebbe aver poi depositato i fondi delle loro aziende nelle banche svizzere e non è esclusa la pista dei paradisi fiscali. Al momento la sua auto, la Maserati Levante, non si trova mentre il cellulare lo ha lasciato a casa, con le carte sim e questo per uno scopo ben preciso: rendere quasi impossibile la geolocalizzazione.