Secondo quanto riportano i media locali e nazionali ci sarebbe una svolta nel caso di Sharon Verzeni. Non è stato trovato ancora il colpevole ma le indagini potrebbero adesso indirizzarsi verso qualcuno di preciso, molto probabilmente un estraneo alla cerche famigliare.
Quello che è emerso in questi giorni di indagini è che Sharon ogni sera a tarda ora usciva da casa per andare in un luogo imprecisato. “Faceva praticamente la stessa strada. Anche in inverno si incamminava al buio con il piumino addosso“ – così pare spesso sia stato segnalato ai genitori.
Fino ad ora non era successo praticamente nulla, o meglio fino alla sera tra il 29 e il 30 luglio scorsi quando appunto la Verzeni è stata colpita e le è stata tolta la vita. Da quanto si apprende in queste ore chi ha colpito Sharon sapeva che in quella zona non c’erano telecamere di sorveglianza.
Chi ha colpito Sharon infatti ha evitato 60 telecamere nel giro di 850 metri senza lasciare una minima traccia. Questo fa intuire che forse chi ha tolto la vita alla ragazza avesse studiato in precedenza il tragitto? Oppure che lo conoscesse già? Non solo, le telecamere riprendono anche una persona in bici, ma non si sa chi sia, se un passante oppure la stessa persona che ha tolto la vita a Sharon. Costui non è stato individuato.
All’appello mancano dieci persone da essere identificate e ascoltate, tra cui appunto questa persona in bici. E in queste ore sono arrivati anche chiarimenti su quanto Sharon avrebbe detto quella notte dopo aver chiamato il Numero di Emergenza 112.
Si era detto che la ragazza avesse riferito al 112 di aver detto “mi hanno accoltellata” mentre invece Sharon ha pronunciato la frase “mi ha accoltellata” segno che forse ella conosceva la persona che l’ha colpita? Vedremo che cosa emergerà dalle indagini.