Gli investigatori come detto stanno cercando di capirci di più attorno alla vicenda di Pierina Paganelli. Oltre al movente si vogliono chiarire per bene le circostanze e chi avrebbe colpito Pierina, per questo sono state esaminate le tracce di DNA trovate sul posto e sul alcuni oggetti che la donna aveva con sè la sera in cui è stata colpita.
Gli esami per l’estrazione del DNA sono cominciati lo scorso 11 luglio e vanno a tutt’oggi avanti. Questo lavoro si sta svolgendo nei laboratori dell’istituto di Genetica di Tor Vergata. Il codice genetico rivenuto non è stato ancora sequenziato, e quindi questo vuol dire che ancora ci sono pochi elementi.
Quello che si può dire con certezza è che vi sarebbe del DNA maschile in quantità comunque scarse. Come detto l’unico indagato per quanto accaduto alla povera Pierina Paganelli resto lo stesso Dassilva che dalla casa circondariale continua a professarsi innocente.
Da quanto si apprende dai media il DNA maschile sarebbe stato trovato sulla gonna, sui frammenti dattiloscopici tamponati sul muro del garage dove la 78enne è stata uccisa, sul bisturi sequestrato in casa di Louis Dassilva, sugli occhiali e sull’astuccio contenuti nella borsa di Pierina.
Anche sul tablet sarebbero state rinvenute queste tracce di DNA maschile che adesso dovrà essere comparato con quello di Dassilva. Se questo fosse compatibile per gli inquirenti non vi sarebbero più dubbi che possa essere stato proprio lui a colpire la Paganelli.
Nel frattempo per il prossimo 9 settembre, quindi tra poco più di un mese, è prevista l’udienza per l’istanza presentata dai legali di Dassilva di togliere a quest’ultimo la reclusione in casa circondariale.