Che fine ha fatto Denisa Maria Adas, scomparsa da Prato nella notte tra il 15 e il 16 maggio? Se lo stanno chiedendo in tanti, i familiari ma in primis gli inquirenti. La procura ipotizza che sia stata rapita da una banda di connazionali romeni, e che sia stata portata via contro la sua volontà
La tesi del rapimento della 30enne troverebbe conferma nel fatto che la stanza d’hotel in cui alloggiava, appariva in una condizione di ‘pseudo ordine’ e che entrambi i suoi telefoni risultano spenti Nelle ultime ore, è venuto fuori che l’ultima cella telefonica è stata agganciata dal telefono della 30enne alle 2.53 del mattino, in una strada, a sei minuti dal residence in cui Adas aveva alloggiato l’ultima volta
.Nella notte in cui di lei non si più saputo nulla, il cellulare avrebbe avuto due lunghi contatti, prima di spegnersi nuovamente. L’ultima cella, in particolare, è stata agganciata era in direzione del casello autostradale di Prato est, e questo lascerebbe ipotizzare che sia stata portata via contro la sua volontà.
Al momento, di Denisa Maria Adas non si sa nulla. Un’amica 30enne ha parlato di un presunto rapimento da parte di connazionali mandati da un avvocato che sarebbe stato ossessionato dalla ragazza, dopo aver ricevuto queste informazioni dalla madre di Denisa, che però non avrebbe riferito di questa conversazione alla procura.
Proprio in quanto non ha informato di ciò gli inquirenti, la donna è ora indagata per false informazioni al pubblico ministero. Maria Cristin Paun vive a Torpignattara con la figlia. Proprio la sua abitazione è stata posta sotto sequestro, esaminando i cellulari per cercare di trovare tracce di queste conversazioni, vere o presunte, col legale di cui ha parlato all’amica di Denisa ma che non ha riferito alla procura.