Mentre gli inquirenti continuano a far luce sul motivo del gesto compiuto da Susanna Recchia, che potrebbe essere il frutto di un mix di fattori, come la separazione dal compagno, avvenuta solo un mese prima, la depressione maggiore, e la patologia della figlioletta Mia.
Dalla stampa apprendiamo che la piccola, di soli 3 anni, fosse epilettica. Da fanpage.it, veniamo a sapere che, proprio a causa dei problemi di salute dell’ultimogenita, frutto dell’amore terminato col compagno Mirko, la Recchia abbia deciso di fermarsi dal lavoro.
Questo, unito alla fine della relazione con il padre della bimba e alla depressione, probabilmente è stato impossibile da reggere, portando Susanna a mettere nero su bianco quell’ormai tristemente nota lettera d’addio in cui, in cinque pagine, oltre all’addio ai figli, ha riportato anche il suo allontanamento in auto con Mia. La 45enne ha lasciato a casa i documenti nel portafoglio e il cellulare ma si è portata dietro i farmaci salvavita per la figlioletta, che aveva una grave forma di epilessia.
Gli esperti che si stanno occupando del caso, tra cui una psichiatra romana, ritengono che la 45enne abbia avuto una depressione maggiore, patologia psichica che ” spesso non dà avvisaglie o quanto meno è difficile da interpretare per i non esperti» e che “fa vedere solo tragedie nel futuro”.
Per questo, ha aggiunto la dottoressa come “probabile gesto protettivo, spinge a portare con sè quanti si amano”. Susanna avrebbe fatto questo, trascinando nelle fredde acque del Piave anche la sua ultimogenita, la piccola Mia, di soli tre anni, trovata abbracciata a lei, senza vita, dai soccorritori.