In piena pandemia da Covid, con la paura del lockdown, c’era la corsa ai lieviti di birra. Gli scaffali dei supermercati registravano un tutto esaurito. Terrorizzati dall’idea di non poter uscire a causa dell’impennata dei contagi o per aver contratto il virus, ci si era abituati all’idea di far il pane e le focacce in casa.
Si tentava, come si poteva, di ammortizzare il tempo da reclusi. Ora gli scaffali dei discount vengono presi d’assalto, ma per altri motivi, sempre legati alla paura che la situazione possa ulteriormente peggiorare.
Ormai, dopo lo scoppio delle atrocità, tutt’oggi in corso, tra Russia e Ucraina, se prima gli italiani erano in ginocchio, ora lo sono ancora di più, a causa della crisi economica, energetica e umanitaria che si è aggravata ulteriormente.
Ci si trova a dover fronteggiare bollette di luce e gas da capogiro e aumenti sui beni di prima necessità, oltre che sul prezzo del carburante, dei mutui a tasso variabile, dei beni scolastici.
Un’emergenza che spinge, sempre più famiglie, a rivedere le proprie abitudini, improntandole all’insegna del risparmio anche perché le tasche sono depauperate.