“Suo figlio è morto”. La madre si reca all’obitorio per il riconoscimento, poi la scoperta (2 / 2)

Che male c’è a voler sperare in un futuro migliore? Sono i giovani il motore di tutto ma è anche vero che non sempre, tutto va secondo i piani, prendendo una piega decisamente inaspettata, insolita, spietata. Quanto accaduto a due migliori amici, lo scorso novembre, si è diffuso rapidamente su tutte le principali testate e la reazione unanime degli utenti è stata di sgomento e sconcerto, in quanto sono storie che non vorremmo mai sentire e che rasentano il surreale. Il 24enne Francesco Mazzacane aveva deciso di lasciare la sua città, Torre del Greco, in Campania, per tentare la fortuna al Nord, trasferendosi a Milano. Si sa, Milano offre maggiori opportunità ma il costo della vita, affitti compresi, è alle stelle per cui, con pochi soldi da parte, è dura agli inizi, sino a quando non si riesce a racimolare un gruzzolo, fino a quando ha iniziato a gioire dei suoi primi successi.

Ha condiviso la sua gioia con Pietro Caputo, il suo migliore amico, sino a che la voglia di stare assieme a Milano prende il sopravvento. Pietro lo raggiunge e si trasferiscono a vivere assieme in una camera a Linate, non distante dall’aeroporto. Purtroppo proprio lì accadrà una tragedia che li coglierà di sorpresa. A causa del malfunzionamento della caldaia che serviva a riscaldare l’alloggio, è fuoriuscito dalla stessa del monossido di carbonio, ad elevate dosi, di cui non si sono accorti, in quanto dormivano.

Un dramma che li ha colti nel sonno, sino a quando l’allarme è stato lanciato. I soccorritori, giunti sul posto, si sono trovati dinnanzi una scena agghiacciante e per uno dei due amici, ormai, non c’era più nulla da fare, in quanto era già deceduto. In quel frangente, si è cercato di trovare, all’interno dell’alloggio, indizi utili a identificare le vittime. I sanitari hanno recupero un portafoglio, vicino al corpo di Pietro ed è qui che si è verificato un clamoroso errore.

I genitori di Pietro vengono avvertiti della terribile notizia, la più forte che un padre e una madre possano mai ricevere: quella della morte del figlio, raggiungendo tempestivamente Milano. Quando la madre del giovane effettua il riconoscimento, scopre che, sotto il telo, non c’è il figlio Pietro ma Francesco Mazzacane. E’ Francesco, dunque, che non ce l’ha fatta. Immaginiamo, per un solo attimo, la scena dei quattro genitori che si trovano, in men che non si dica, catapultati dal Sud estremo al Nord per il riconoscimento del cadavere.

E immaginiamo la reazione nell’apprendere che c’era stato un clamoroso scambio di persona, seppur sempre un decesso. Una tragedia immane che ha scosso l’intera comunità e l’intera Penisola che, da Nord a Sud, si è stretta, in una sorta di abbraccio collettivo, seppur virtuale, attorno a coloro che hanno subito la perdita di un figlio. L’impianto di riscaldamento sarebbe stato installato di recente, durante i lavori di ristrutturazione, così come la caldaia, controllata due giorni prima. Cosa è andato storto? Ad oggi è un mistero mentre i messaggi di cordoglio hanno invaso i familiari della vittima.