Stuprano la figlia, lui decide di affrontarli di persona (2 / 2)

E’ la storia di una 18enne friulana che, durante le vacanze estive nella celebre località turistica di Lignano Sabbiadoro, aveva conosciuto un giovane piemontese, con la quale la storia si era chiusa molto presto poiché lui aveva tentato approcci troppo fisici, spingendosi al limite di un abuso denunciato. A distanza di anni, i due, casualmente, si sono rincontrati sul lungomare di Lignano, dove la ragazza stava passeggiando con delle amiche.

L’ex fidanzato, a quel punto, le ha cinto il braccio e l’ha convinta a seguirlo, mentre le amiche della stessa si sono allontanate. Così l’ha condotta in un appartamento di Lignano della nota località, balneare, che era solito prendere in affitto per le vacanze estive E’ a quel punto che si è consumato l’orrore. La ragazza è stata costretta a fare sesso con tutti i compagni del suo ex fidanzato e ad avere un rapporto completo con uno di loro.

La 18enne ha raccontato tutto al padre, che ha dichiarato: “Tua figlia ti racconta tra singhiozzi di essere stata violentata e tu che fai? Io ho deciso d’impeto, sono corso a cercare i suoi aggressori”. L’uomo ha deciso di farsi giustizia da solo. Si è presentato immediatamente presso l’appartamento dove si sono consumati gli abusi verso sua figlia, ha chiesto i farsi aprire ma, non ricevendo risposte, ha sfondato la porta. Un rumore fortissimo, un frastuono, le urla dei vicini.

Uno scenario davvero forte con i 5 stupratori, tutti italiani, di età compresa tra i 17 e i 21 anni, tutti residenti tra Veneto, Lombardia e Piemonte, che si sono barricati in una stanza dell’appartamento. Sul posto, allertati dal vicinato, sono giunti i carabinieri ed un’ambulanza.

I 5 sono indagati per violenza sessuale, deferiti a piede libero, mentre la vittima è stata subito trasportata in ospedale dove le sono stati effettuati accertamenti più approfonditi. E’ stata la 18enne a ricostruire, con il supporto di una psicologa, quanto le è accaduto, mentre i 5 hanno sempre ribadito che la giovane li ha seguiti volontariamente e che non le è stato impedito di uscire dall’appartamento e di rientrare a casa.