Non ci sono parole per descrivere l’accaduto e, peraltro, ogni riflessione sarebbe superflua, dovendo, forse, solo raccogliersi e pregare. Parliamo del ritrovamento del corpo senza vita di una 23enne. La macabra scoperta è stata fatta, per caso, da un operaio di un cantiere. che ha notato l’auto della ragazza ferma nel parcheggio della ditta in cui lavorava, con la portella aperta e la luce interna accesa.
Si è tolta la vita, si è trattato di un gesto volontario, avvenuto proprio nel giorno in cui avrebbe dovuto discutere la sua tesi di laurea. E’ stato l’operaio ad allertare i soccorritori. I mezzi del 118 sono sopraggiunti sul posto, ma non hanno potuto far altro che constatare l’avvenuto decesso.
Sul luogo anche i carabinieri per gli opportuni rilievi di rito, necessari a ricostruire la sconvolgente vicenda. Da quanto emerso, la ragazza, madre di un bimbo di due anni e sposata da tre, aveva finto di doversi laureare solo per far felici i suoi genitori, sebbene le mancassero 7 esami per terminare il suo percorso di studi .
Non ce l’ha fatta a reggere il peso di una bugia, legata alle difficoltà incontrate all’università, togliendosi la vita. L’intera comunità è raggelata dalla perdita prematura quanto improvvisa della sua giovanissima concittadina e, di riflesso, l’Italia intera si è unita ai familiari.
Non possiamo che porgere loro le nostre più sentite condoglianze ma è doveroso anche riflettere su quanto questi fenomeni siano vertiginosamente in aumento. Cosa sta succedendo? Come mai questo sta avvenendo? Forse, dovremmo essere più attenti a percepire i segni di sofferenza altrui, non credete? Forse, dovremmo osservare quello che non si vede ad occhio nudo ma che arreca malessere.