Purtroppo le lavoratrici italiane del settore privato, nel 2022, hanno guadagnato in media quasi 8 mila euro in meno rispetto ai colleghi maschi. Un dato che invita ad una doverosa riflessione sul concetto reale di uguaglianza tra uomini e donne che non è rispettata affatto, non come si vorrebbe, non come le donne, mogli, madri, chiedono a gran voce.
A essere precisi, le lavoratrici private hanno guadagnato 7.922 euro in meno rispetto ai loro colleghi uomini, come riportato su diverse testate nazionali. Al lordo, annualmente le donne del settore privato percepiscono una retribuzione di 18.305 euro, mentre gli uomini 26.227 euro.
Le differenze tra retribuzioni degli uomini e quelli delle donne, peraltro, sono più notevoli in determinate zone d’Italia, il più penalizzato è il Sud, in cui le donne lavoratrici private guadagnano 10 mila euro in meno. L’unica lieta notizia è che l’occupazione è in aumento.
I lavoratori con la qualifica di operaio rappresentano ancora il 55% del totale, seguiti da impiegati, apprendisti, quadri e dalla piccolissima percentuale di dirigenti, che ammontano a 0,8% dei dirigenti. I lavoratori maschi rappresentano il 57,2% del totale, dunque di più rispetto alle donne.
Chi, purtroppo, vive di precariato, è il più penalizzato, come i lavoratori a chiamata. Sono in aumento i lavoratori somministrati, così come le imprese del settore privato non agricolo attive. Purtroppo, in tutto questo, è alle lavoratrici donne del settore privato che va il nostro pensiero. In tante, via social, hanno espresso il loro malcontento per quanto sta accadendo, ritenendosi, ad oggi (e siamo nel 2023) fortemente penalizzate rispetto ai colleghi uomini che esercitano le loro stesse mansioni.