Stefano Tacconi ha annunciato che sabato prossimo sarà all’Allianz Stadium di Torino per guardare il match clou Juve-Napoli assieme alla moglie, l’ex modella Laura Speranza e ai suoi figli, Andrea e Alberto, proprio come aveva promesso. Il campione si è raccontato in un libro, da lui stesso firmato, dal titolo “L’arte di parare. Trovare il coraggio per fronteggiare i tiri della vita”.
Il volume, in cui potremo conoscere molti episodi inediti sulla sua vita, sarà presentato a brevissimo al prestigioso Festival di Trento ma nel frattempo Stefano si è raccontato in una toccante intervista, rilasciata alla Gazzetta dello Sport, in cui ha ripercorso quello che ha passato negli ultimi due anni.
In proposito ha dichiarato: “Non mi ricordo tutto, ma so di aver fatto passare un bello spavento alla mia famiglia. E ho scoperto il significato della parola paura, sensazione mai provata. Sinceramente non mi è ancora passata del tutto. Le cose vanno meglio e sono in ripresa, ma ho visto persone che hanno avuto il mio problema incorrere in ricadute”.
Le sue abitudini sono cambiate, in quanto non fuma e non beve più ma ironicamente, dice: “ il mangiare lo decido ancora io. E mi cucino tutto da solo”. Nonostante la patologia, Tacconi non rinuncia alla sua passione bianco nera, così andrà a vedere la sua Juventus, dal vivo, giocare contro il Napoli di Conte, suo compagno a Torino. Ha scoperto il significato della parola paura,” sensazione mai provata”, e che non gli è ancora passata completamente, pur essendo, dice, in ripresa, avendo visto persone col suo stesso problema andare incontro a ricadute. L’intervista è proseguita, col rimorso di non essersi allenato nemmeno un po’ nel post riabilitazione, difatti ha detto: “Tornassi indietro, non staccherei del tutto. L’ho capito in questi mesi di riabilitazione: se negli ultimi anni avessi praticato più sport, adesso faticherei di meno”. Stefano si sta appassionando alla vela, sebbene il primo amore resti quello per il pallone.
La passione per la Juve rimane, ma anche l’amarezza per gli scomparsi, che si evince da queste sue parole: “Bonini e Tardelli mi chiamano spesso. Ma c’è anche gente che ho cancellato dalla rubrica del telefono. Nel momento di difficoltà, sono spariti. Ma non fatemi fare i nomi, sono un signore”. Ora per Stefano è tempo di ritornare allo stadio e non possiamo che augurargli che tutto possa migliorare ancora di più e che la paura di cui parla, quella di una ricaduta, possa vanificarsi.