Stefano Argentino, colui che ha tolto la vita a Sara Campanella, si è tolto la vita nel penitenziario dove era recluso. Da quanto si apprende da tempo il ragazzo aveva mostrato un certo malessere personale tanto che in penitenziario erano preoccupati.
In un primo momento il giovane si trovava in regime di alta sorveglianza in quanto si temeva che nel penitenziario qualcuno potesse fargli del male. Ma dopo i primi segni di cedimento psicologico era stato trasferito in una cella comune con altri detenuti. Nelle scorse ore ha compiuto l’insano gesto.
Argentino stava affrontando il processo penale che lo vede coinvolto per il delitto di Sara Campanella. Nelle scorse ore si è allontanata dal gruppo di detenuti ma nessuno sospettava che egli potesse togliersi la vita in questa maniera. Secondo il racconto del legale Raffaele Leone, che lo aveva assistito in quella fase iniziale, Argentino aveva mostrato un interesse non ricambiato per la giovane e aveva immaginato un sentimento reciproco.
“Ha deciso lui le sorti di due famiglie. Per noi è un colpo molto doloroso. Non possiamo che essere addolorati in questo momento. Non ci sono parole per descrive i sentimenti che stanno provando i familiari di Sara”- queste le parole dell’avvocata che assiste la legale di Sara Campanella.
Una vicenda davvero assurda che ha davvero fatto scalpore in tutto il nostro Paese anche dopo questo bruttissimo epilogo. Nelle prossime ore si conosceranno ulteriori dettagli sulla vicenda.