Sport in lutto, il campione italiano ha perso la vita (2 / 2)

Christian Alberto Salierno, 33 anni, ha perso la vita in un sinistro stradale avvenuto a Tivoli, vicino Roma. Il giovane, nato a Benevento ma residente da tempo nella città laziale, era un istruttore di rugby stimato e con un passato da giocatore. Il triste evento si è verificato in via di Campolimpido, al confine tra i comuni di Guidonia Montecelio e Tivoli, quando lo scooter su cui viaggiava si è scontrato con un minivan.

Nonostante i soccorsi immediati e il trasporto all’ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli, per lui non c’è stato nulla da fare. Salierno era una figura di riferimento nel mondo del rugby. Aveva militato in diverse squadre, tra cui il Benevento Rugby, il Ceccano e il Tivoli Rugby, per poi intraprendere la carriera di tecnico e istruttore.

Lavorava presso la Scuola Sportiva Elis di Casal Bruciato, dove con il suo entusiasmo e le sue competenze aveva saputo ispirare e formare giovani atleti, trasmettendo loro i valori fondamentali dello sport e del lavoro di squadra. La notizia della sua scomparsa ha sconvolto la comunità sportiva e i suoi conoscenti. “È con immenso dolore che condividiamo la tragica notizia della scomparsa del nostro giovane ma già esperto istruttore, Christian Salierno”, si legge sui profili social della Scuola Sportiva Elis.

“La sua passione, la sua energia e la dedizione con cui trasmetteva i valori dello sport resteranno un esempio indelebile per tutti noi”. Parole che evidenziano l’impatto positivo che il giovane allenatore aveva avuto nel suo ambiente e tra i suoi allievi. Le indagini sono ancora in corso per chiarire la dinamica esatta del sinistro.

La strada dove si è verificato lo schianto è stata temporaneamente chiusa per permettere i rilievi da parte delle autorità competenti. Intanto, il dolore per la perdita di Salierno si fa sentire non solo tra gli amici e la famiglia, ma anche in tutto il mondo del rugby che lo aveva accolto e visto crescere. La sua scomparsa lascia un vuoto enorme, non solo per le persone a lui vicine ma anche per chi aveva avuto la fortuna di conoscerlo attraverso lo sport.