Sport e inclusività: un connubio indissolubile

Lo sport non serve solo a mantenersi in forma, ma è ancheun potente strumento di inclusività perchè si creano legami, si diventa parte di un gruppo e si trovano gli stimoli per migliorare e dare sempre di più

Sport e inclusività: un connubio indissolubile

Lo sport non serve solo a mantenersi in forma, ma aiuta anche a ritrovare il benessere psicofisico individuale ed è un potente strumento di inclusività. Attraverso la pratica di un’attività sportiva, i partecipanti creano legami, divengono parte di un gruppo e trovano, all’interno di esso, lo stimolo per fare sempre meglio e dare il proprio contributo.

L’importanza dello sport inclusivo diventa ancora più rilevante quando i soggetti interessati sono giovani con disabilità. Laddove queste due caratteristiche sono presenti in contemporanea i soggetti partecipanti possono trovare, proprio nello sport, un canale fondamentale per fare esperienze nuove e dimostrare le proprie potenzialità, non solo agli altri, ma prima ancora a loro stessi, acquisendo sempre maggiore fiducia.

In quest’ottica è nato “Sport senza Confini”, un progetto di sport inclusivo supportato da P&G e Fondazione Conad ETS, e partito dalla Scuola Itinerante nazionale della FISPES, la Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali.

Cos’è Sport Senza Confini

Sport Senza Confini è un progetto destinato a favorire, attraverso lo sport, l’inclusività e l’integrazione di bambini e adolescenti con disabilità e di età compresa tra i 5 e i 14 anni.

Non limitato a una singola città o regione, è stato pensato per coinvolgere i giovanissimi di tutta Italia, in un percorso che, snodandosi lungo tutto lo stivale, riuscirà a toccare, quest’anno, ben 6 regioni. Modena, Ascoli, Roma, Perugia, Bologna, Forlì, Reggio Emilia – Parma, Palermo, Lecce, Bergamo e Milano sono le città che ospiteranno, ognuna per un fine settimana, le 11 tappe del progetto.

Ogni data sarà caratterizzata da attività ludico-sportive finalizzate a permettere a bambini e adolescenti con disabilità di entrare a far parte di gruppi eterogenei, mettersi alla prova e scoprire capacità e passioni in contesti che uniscono inclusività, divertimento e possibilità di socializzazione.

L’impegno di P&G verso l’inclusività (e non solo)

Tra gli sponsor che sostengono questo importante progetto di inclusività giovanile troviamo Protect & Gamble, multinazionale americana di beni di largo consumo da anni impegnata in progetti di interesse sociale finalizzati alla costruzione di un futuro più equo e inclusivo.

Secondo le parole del Direttore della Comunicazione P&G Italia Riccardo Calvi, il progetto di “Sport Senza Confini”, andando a supportare l’impegno della FISPES e favorendo l’accessibilità della pratica sportiva a giovani e giovanissimi con disabilità, può rendere l’Italia un Paese più inclusivo.

Inclusione dei giovani e supporto alle famiglie

Progetti come “Sport Senza Confini”, finalizzati a favorire l’inclusività di bambini e adolescenti con disabilità e ad aiutarli a fare nuove esperienze e a maturare maggiore consapevolezza nelle loro capacità, costituiscono anche un valido aiuto per le famiglie. Ponendosi come punti di incontro e di scambio, consentono di abbattere le barriere sociali e di far sentire i genitori meno soli, meno abbandonati a loro stessi. Oltre a questo, mostrando loro le potenziali abilità dei propri figli, possono aiutarli a ridurre quell’istinto di protezione che li porta a limitare le esperienze loro offerte.

Insomma, i progetti sportivi rivolti a persone con disabilità – ma non solo – possono favorire l’inclusività, aiutare a rafforzare il benessere psicofisico individuale e la fiducia nelle proprie e altrui capacità, abbattere le barriere e, non ultimo, creare un’unità di gruppo piacevole, divertente e appagante.

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