Speranze finite, è stato appena ritrovato il corpo senza vita (2 / 2)

Si è conclusa nel peggior dei modi la scomparsa di Abdelkader Ossayef, dal momento che il 70enne, scomparso da 8 giorni, è stato trovato privo di vita vicino alla stazione Tiburtina. Stando a quanto si apprende da Chi l’ha visto? e da diverse testate nazionali che si sono occupate del suo caso, l’uomo si era allontanato dalla sua abitazione in Largo Ferruccio Mengaroni,in zona Tor Bella Monaca, a Roma.

Abdelkader Ossayef, che tutti conoscevano come Giuseppe, affetto da Alzheimer,  era scomparso la sera di domenica 4 giugno, facendo perdere le proprie tracce. Senza telefono cellulare, né documenti, è stato risucchiato nel limbo degli scomparsi. La figlia Nadia si è  rivolta alla stampa e alla trasmissione Chi l’ha visto,? lanciando un appello per aiutarla a ritrovare il papà. Ieri, 12 giugno. le ricerche del 70enne,  si sono però concluse nel peggior modo possibile.

Sono stati i carabinieri della stazione Roma Casal Bertone a intervenire su segnalazione di alcuni passanti che hanno comunicato la presenza di un uomo privo di sensi al 112, in piazzale Giovanni Spadolini, nella zona della stazione Tiburtina.  Il corpo senza vita di Abdelkader Ossayerf  era riverso a terra, non presentando, sulla pelle, segni di aggressioni.  Sulla base dei primi accertamenti del medico legale, Giuseppe sarebbe deceduto per cause naturali.

Garlasco, i risultati dell’analisi dell’impronta n°44 Garlasco, i risultati dell’analisi dell’impronta n°44

Ieri pomeriggio sua figlia Nadia ha dato il doloroso annuncio  del decesso del padre sui social: “Grazie a tutti, papà non c’è più“. Nonostante la denuncia tempestiva di scomparsa alle forze dell’ordine, che hanno diramato la sua foto e il suo identikit, questo caso si è concluso nel peggior modo possibile. La salma è stata messa a disposizione dell’autorità giudiziaria ed è stata traslata all’istituto di medicina legale del policlinico Tor Vergata per essere sottoposta ad esame autoptico, al fine di accertare le cause del decesso.

Una storia indubbiamente forte, una di quella che ci lasciano sconcertati, sgomenti, increduli, che portano gli italiani, da Nord a Sud, a stringersi, seppur virtualmente, attorno al dolore di chi resta e deve fare i conti con un lutto così devastante. Anche noi non possiamo che porgere le nostre più sentite condoglianze ai familiari del povero Giuseppe, certi che, da lassù, lui veglierà per sempre su di loro.