Speranze finite, dopo giorni di ricerche hanno appena ritrovato il suo corpo senza vita (2 / 2)

Si è concluso nel peggiore dei modi il caso della scomparsa della 32enne Concetta Balzano, di cui si erano perse le tracce. La giovane donna, madre di un bimbo di 3 anni, era residente a Rovigo ma si era appena trasferita a Peschiera (Vr) per cercare un lavoro stagionale. Concetta era molto conosciuta soprattutto in città per aver lavorato come commessa in diversi negozi.

Il fidanzato ne aveva denunciato la scomparsa ai carabinieri poche ore prima del macabro ritrovamento. Purtroppo ogni speranza di un allontamento volontario o comunque, di ritrovarla in vita, è stata vanificata col ritrovamento del corpo senza vita della povera Concetta nel fiume a Ponti sul Mincio, in provincia di Mantova.

L’ultimo avvistamento della 32enne risale al 13 luglio a Peschiera del Garda. Poi di lei non si è saputo più nulla e, ovviamente, il suo fidanzato, non riuscendosi a mettere in contatto telefonico con lei, ha allertato le forze dell’ordine, temendo potesse esserle successo qualcosa. La macchina delle ricerche è scattata immediatamente. Sono stati giorni carici d’ apprensione, amarezza, anche se lo scorrere del tempo non lasciava presagire nulla di buono.

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Nella tarda serata di venerdì 14 luglio, un ciclista di passaggio sulla ciclabile che collega Mantova a Peschiera, dipendente di una vicina trattoria che stava andando al lavoro, ha ha fatto la macabra scoperta. La salma della giovane donna è stata recuperata dalle acque del Mincio ma ci sono volute diverse ore per dare un nome e un’identità a quel corpo senza vita, dal momento che non aveva documenti con sè.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Monzambano, la Squadra Nautica della Polizia di Stato di Peschiera del Garda e i vigili del Fuoco, oltre ai sanitari e persino al sindaco di Ponti sul Mincio, Massimiliano Rossi. L’essere arrivati ad un nome e cognome, quello di Concetta Balzano, è solo l’inizio dei giallo che ruota attorno al decesso di quest  mamma. Cosa le è accaduto? Come è finita nelle acque del fiume? Troppi gli interrogativi cui gli inquirenti devono dare una risposta e, al momento, non viene esclusa nessuna pista. Le indagini proseguono a ritmo serrato, a 360 gradi. L’unica certezza è che sul corpo non sono presenti segni di violenza, per cui non dovrebbero esserci (il condizionale è d’obbligo) eventuali responsabilità di terza persone.